Produrre idrogeno dai rifiuti di imballaggi in plastica

L’8 marzo ENI e Corepla hanno sottoscritto un accordo finalizzato ad avviare progetti di ricerca per produrre idrogeno dai rifiuti di imballaggi in plastica non riciclabili.

L’intesa, firmata da Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di ENI, e da Antonello Ciotti, presidente di Corepla, definisce la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto che nei prossimi sei mesi valuterà l’avvio di progetti di ricerca per produrre idrogeno e biocarburanti di alta qualità da rifiuti plastici. Il gruppo di lavoro analizzerà le evoluzioni che il mercato degli imballaggi non meccanicamente riciclabili avrà nei prossimi anni e studierà le tipologie di rifiuti utilizzabili per sviluppare un virtuoso e innovativo processo di economia circolare e massimizzare l’avvio a recupero, in linea con le nuove direttive europee.

Con la raccolta differenziata, gli imballaggi in plastica vengono infatti selezionati e avviati al riciclo per essere reimpiegati, prevalentemente attraverso la trasformazione in scaglie e granuli, per poi divenire materia prima utile a creare nuovi prodotti. Non tutto, però, può essere riciclato: il cosiddetto plasmix, un insieme di imballaggi post consumo costituito da plastiche eterogenee che oggi non trovano sbocco nel mercato del riciclo, viene quasi esclusivamente destinato a recupero energetico e in piccola percentuale in discarica. Grazie all’intesa sottoscritta oggi potrebbe essere invece riciclato e trasformato in una nuova materia prima.

Con questo accordo ENI rafforza e sviluppa il proprio percorso strategico di applicazione dei principi dell’economia circolare al business, grazie alla ricerca e alle tecnologie sviluppate. Grazie al brevetto Ecofining, dal 2014 produce a Porto Marghera, e a breve anche a Gela, biocarburanti di alta qualità da oli alimentari usati e di frittura, grassi animali e altri scarti non edibili attraverso un processo in cui l’idrogeno è un componente essenziale per neutralizzare l’ossigeno degli oli vegetali e convertire i trigliceridi in isoparaffine e paraffine, annullando del tutto la presenza di zolfo, azoto e poliaromatici nel biocarburante. Un altro importante tassello dell’economia circolare di ENI è rappresentato dal “Waste to fuel”: un impianto pilota è stato realizzato a Gela per testare la produzione di bio olio e bio metano dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (“forsu”), i cui risultati saranno fondamentali per la annunciata realizzazione su scala industriale di impianti a Ravenna, a Porto Marghera e in prospettiva in altri siti industriali dismessi in Italia e anche all’estero.

Corepla è da sempre impegnato per una migliore gestione del fine vita degli imballaggi in plastica anche mediante attività di informazione e sensibilizzazione di cittadini, istituzioni e imprese e sostiene attivamente la ricerca applicata con l’obiettivo di sviluppare nuove opportunità industriali e di mercato per i rifiuti raccolti.