Il neopresidente Previero: "Ci attendono sfide importanti, ma soprattutto impegnative"

Nella prestigiosa sede di Villa Erba a Cernobbio (Como), il 25 giugno si è svolta l'annuale assemblea dei soci Amaplast - l'associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa oltre 160 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma, nel corso della quale si sono svolte le elezioni del presidente e di due vicepresidenti. Alla guida di Amaplast per il periodo 2019-2021 è stato eletto Dario Previero (nella foto a sinistra), consigliere della società Previero, che succede ad Alessandro Grassi (Frigosystem) e che sarà coadiuvato da Gabriele Caccia (Syncro) e Massimo Margaglione (Gefit).

 

“Ringrazio il presidente uscente Alessandro Grassi, il consiglio generale e tutta l'assemblea che mi ha votato. Le sfide che attendono me e tutti noi per il futuro sono importanti, ma soprattutto impegnative. Il punto critico, ma anche la grande opportunità che, a mio parere, ci si presenta, è quello legato all'economica circolare. Sono convinto che sia indispensabile far comprendere all'industria trasformatrice e più in generale a tutta la filiera, ma, soprattutto, a chi non opera nel nostro comparto, come le tecnologie giochino un ruolo fondamentale nell'utilizzo sostenibile delle materie plastiche”, ha dichiarato il neopresidente.

 

Fase di rallentamento

Il presidente uscente Alessandro Grassi nel suo discorso di fine mandato ha illustrato l’andamento dell’industria italiana delle macchine, delle attrezzature e degli stampi per materie plastiche e gomma, sottolineando che “il 2018 ha verosimilmente chiuso un ciclo di crescita per il settore, consolidando i risultati record del 2017, che aveva registrato incrementi a due cifre per tutti gli indicatori”.

 

In base alle elaborazioni del Centro Studi Amaplast, lo scorso anno la produzione è risultata in ulteriore, seppur modesta, progressione mentre l’export ha mostrato solo una leggera contrazione. Bene importazioni e mercato interno, quest’ultimo beneficiando delle misure di sostegno agli investimenti messe in campo nell’ambito della precedente legge di stabilità. Per il 2019, invece, è attesa un’inversione di tendenza, con un decremento sia del mercato interno sia delle esportazioni.

 

I dati del commercio estero di settore riferiti al primo trimestre dell’anno - recentemente diffusi da Istat - evidenziano una frenata: -20% circa all’import e -8% all’export. Del resto, nel corso dei primi mesi del 2019 si è già manifestato un indebolimento degli scambi a livello globale, esito anche delle politiche protezionistiche messe in campo dai principali attori.

 

L’industria manifatturiera mondiale pare avviarsi verso una fase di rallentamento e quella italiana non fa eccezione; l’indice della produzione industriale è arretrato più volte in territorio negativo e preoccupa il ribasso degli ordinativi. La fiducia degli imprenditori mostra segnali intermittenti e il quadro si presenta debole e con prospettive poco favorevoli.

 

“Fra l’altro, le informazioni che ci arrivano dai “cugini tedeschi” sono tutt’altro che rassicuranti: nei primi mesi del 2019 gli ordinativi di macchine a iniezione sono crollati (secondo una stima del tutto ufficiosa, del 30%), trascinati al ribasso dalla crisi del settore automotive”, ha precisato Grassi.

 

Ma anche altri mercati applicativi in Germania sembrano attraversare un momento di difficoltà, tant’è che in un recente comunicato stampa dell’associazione di categoria VDMA è stato stimato un calo degli ordini del 10% nel primo trimestre e, per fine anno, ipotizzata una contrazione del fatturato complessivo di circa dieci punti percentuali, rispetto al 2018.

 

“Per il momento pare però prematuro parlare di crisi per il settore delle macchine per plastica e gomma, ma anche nel nostro paese l’importante settore applicativo dell’auto ha registrato negli ultimi mesi un decremento significativo”, ha aggiunto Grassi.

 

L’ultima indagine congiunturale svolta da Amaplast tra i propri associati a fine maggio evidenzia un minore ottimismo soprattutto per quanto riguarda la raccolta ordini, ritenuta mediamente in calo rispetto alla rilevazione di due mesi prima; anche le attese a consuntivo del primo semestre 2019 sono piuttosto prudenti. Meno negativa invece la percezione rispetto al fatturato che si ipotizza di raggiungere nel periodo gennaio-giugno.

 

Nel suo intervento in assemblea, il presidente uscente Grassi ha voluto anche ricordare la programmazione della prossima edizione di Plast (dal 4 al 7 maggio 2021), nell’ambito del progetto The Innovation Alliance, alla luce del rinnovo dell’accordo tra l’organizzatore di Plast 2018 (Promaplast, società di servizi dell’associazione) e le segreterie di Ipack-Ima, Meat-Tech, Print4All e Intralogistica Italia.

 

Le sfide del futuro

Dopo la parte istituzionale si è tenuta quella pubblica, con una tavola rotonda dal titolo "Macchine per plastica e gomma: le sfide del futuro", moderata da Giuseppe De Filippi, vicedirettore del TG5, con interventi di Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, Federico Visconti, rettore della LIUC, Antonello Ciotti, presidente di Corepla, e di Giuseppe Scicchitano, packaging manager di Henkel.

 

Marco Fortis ha descritto il quadro macroeconomico a livello globale, con un focus sugli effetti sul commercio mondiale e sul comparto delle macchine per plastica e gomma delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, di quelle politiche con Iran e Russia, del rallentamento dell’economia cinese e di altre dinamiche che coinvolgono importanti operatori mondiali.

 

Federico Visconti, invece, ha approfondito alcuni temi legati alla struttura delle aziende costruttrici e di come tali caratteristiche possono influenzare le loro prestazioni, soprattutto a livello economico e finanziario; inoltre, ha esaminato la capacità di innovazione attraverso un’analisi dell’attività brevettuale delle imprese del comparto.

 

Antonello Ciotti ha illustrato e commentato i dati 2018 relativi al riciclo di materie plastiche post-consumo, che ha segnato un +9,7% sul 2017, superando un volume di 643 mila tonnellate. La discussione è stata poi estesa in prospettiva alla tematica della direttiva SUP (Single Use Plastics), anche in ottica di economia circolare e di impiego delle bioplastiche.

 

Temi questi ripresi con un punto di vista aziendale da Giuseppe Scicchitano, che ha approfondito la visione sulla sostenibilità degli imballaggi in plastica e sull’impiego di materiali riciclati.