Tracciabilità delle spese di trasferta: passa la linea di Federazione Confindustria Macchine

L'ultimo decreto-legge in materia fiscale ha recepito l'istanza presentata congiuntamente da Federazione Confindustria Macchine per Ceramica, Legno, Plastica e Gomma, Imballaggio e Confezionamento e da Confindustria. Si tratta della ricezione del punto che riguarda la limitazione al solo territorio nazionale dell'obbligo di tracciabilità delle spese sostenute per le trasferte.
La Federazione, nata ufficialmente lo scorso gennaio per volontà delle associazioni Acimac, Acimall, Amaplast e Ucima si è molto impegnata per modificare il testo normativo. Grazie a una intensa attività di lobby portata avanti nelle scorse settimane dal Sistema Confindustria e dall'area tecnico-economica della Federazione, è stato ottenuto un risultato di buon senso, utile non solo alle aziende rappresentate, ma a tutte le imprese italiane che esportano.
La norma inserita infatti nella Legge di Bilancio 2025 prevedeva l'obbligo di tracciabilità dei pagamenti delle spese di trasferta, qualsiasi fosse la destinazione della trasferta. Ma tutte le aziende che esportano in Paesi dell'area africana, del Sud-Est asiatico o in Sudamerica sanno che rispettare questo obbligo è praticamente impossibile, visto che la stragrande maggioranza delle attività come alberghi, trasferimenti e ristoranti non rilascia ricevute di pagamento.
L'articolo 1 della bozza del provvedimento interviene quindi proprio su questo tema, limitando il vincolo alle sole trasferte in Italia, recependo così in pieno il Position Paper che la Federazione ha preparato e presentato al Governo nelle scorse settimane.
“Siamo molto soddisfatti per l'interlocuzione col Governo su questo tema, che può risultare specifico, ma che fa invece parte dell'ordinarietà di ogni azienda esportatrice”, ha commentato il presidente di Federazione Confindustria Macchine Riccardo Cavanna (nella foto). “Se fosse rimasto l'obbligo precedente, le nostre imprese e in generale tutte le imprese che esportano nei paesi extra UE avrebbero avuto grosse difficoltà. Come Federazione, nonostante siamo nati da poco, abbiamo già dimostrato attenzione ai temi e capacità di influenza e siamo già al lavoro su altri tavoli e su altri fronti, perché le sfide che ci attendono sono tante”.