Federazione Gomma Plastica alle prese con sfide normative e di mercato

Si è svolta a Milano il 29 gennaio l’assemblea pubblica di Federazione Gomma Plastica, con la partecipazione dei principali esponenti di due settori cruciali per l’economia italiana, in cui operano oltre 160.000 lavoratori. Settori che, pur rimanendo all’avanguardia in sostenibilità e innovazione, si trovano ad affrontare sfide significative legate a una congiuntura economica difficile, a una contrazione dell’export, a normative europee sempre più stringenti e a un contesto geopolitico complesso. Difendere le industrie della gomma e della plastica significa tutelare non solo migliaia di imprese, ma anche filiere vitali per l’economia italiana, come l’automobile e l’alimentare.

“Oggi più che mai, è fondamentale difendere i settori della gomma e della plastica, pilastri strategici e trasversali a tutto il sistema manifatturiero italiano, di fronte alle sfide normative e di mercato”, ha dichiarato Marco Do, presidente di Federazione Gomma Plastica, lanciando un chiaro e forte appello alle istituzioni.

“Le crisi internazionali”, ha proseguito Do, “hanno avuto un impatto considerevole: nel 2024 si è registrata una contrazione della produzione del 3,84% rispetto all’anno precedente e una riduzione dell’export dell’1,25%. A questo si aggiunge l’applicazione di un Green Deal europeo che, pur perseguendo obiettivi condivisibili, impone vincoli eccessivamente rigidi senza un adeguato piano di transizione. La sostenibilità ambientale è fondamentale, ma deve essere accompagnata da politiche industriali che supportino le imprese italiane nella transizione, senza metterne a rischio la competitività. La federazione chiede con forza un potenziamento degli investimenti europei e un dialogo costruttivo con la manifattura italiana per garantire una transizione sostenibile che non penalizzi la competitività delle imprese e tuteli i 160.000 lavoratori qualificati del settore”.

Elemento di criticità non nuovo ma sempre impattante è costituito dai costi energetici, che in Italia rimangono meno competitivi rispetto a quelli di altri Paesi.

“Le aziende energivore della gomma e della plastica”, ha sottolineato il presidente della federazione, “sono particolarmente esposte a questa criticità, e per questo la federazione chiede misure concrete per abbattere i costi dell’energia, agevolare lo sviluppo delle comunità energetiche e incentivare le fonti rinnovabili, garantendo così una base solida per la competitività industriale”.

Il presidente Marco Do ha tracciato un bilancio del quadriennio 2021-2025, mettendo in evidenza i risultati raggiunti dalla federazione, che nonostante le difficoltà congiunturali, ha rafforzato la propria struttura e i servizi offerti: una crescita data dall’adesione di 120 nuove aziende, raggiungendo così un totale di circa 50.000 lavoratori nelle 500 aziende associate. Questo rafforzamento testimonia il valore dell’azione federativa in un contesto di crescente complessità, dove sostenibilità e competitività devono procedere di pari passo.

I presidenti delle due associazioni parte di Federazione Gomma Plastica hanno approfondito le criticità legate all’impatto del Green Deal europeo. Marco Bergaglio, presidente di Unionplast, ha ricordato che l’industria della plastica in Italia è la seconda manifattura europea e leader nel riciclo, con il 90% dei rifiuti plastici raccolti e il 50% degli imballaggi riciclati, mentre sono oltre un milione e 300mila tonnellate le plastiche riciclate utilizzate per nuovi prodotti. “Siamo tra i più virtuosi in Europa nel riciclo, ma ci troviamo di fronte a normative che rischiano di penalizzare fortemente il settore, nonostante i nostri progressi concreti,” ha dichiarato Bergaglio.

Livio Beghini, presidente di Assogomma, ha ribadito la necessità di un approccio basato su dati scientifici per evitare misure punitive che penalizzano il settore, spiegando che “il nostro comparto genera un fatturato di 5-6 miliardi di euro senza contare l’indotto. La gomma naturale, che rappresenta oltre il 44% dei consumi del nostro settore, è un materiale intrinsecamente sostenibile, ma rischia di essere messo sotto pressione dalle normative sulla deforestazione”.

La discussione si è estesa anche al ruolo della plastica e della gomma in settori strategici come l’automobile e le bevande, con Roberto Vavassori, presidente di Anfia, e Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, che hanno messo in evidenza l’importanza di questi materiali per l’efficienza e la sostenibilità dei rispettivi prodotti.

A chiudere l’Assemblea, il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha espresso il forte impegno della confederazione a difesa delle industrie della gomma e della plastica, ribadendo con decisione che la sostenibilità deve coniugarsi con la competitività.

L’evento ha confermato il ruolo centrale di Federazione Gomma Plastica come punto di riferimento per il settore e interlocutore autorevole nelle dinamiche industriali e politiche. Il prossimo appuntamento sarà a giugno 2025, con l’insediamento del nuovo presidente e del nuovo consiglio di presidenza.