Beni strumentali: record nel 2023, atteso un moderato calo nel 2024

Bruno Bettelli (a destra) e Marco Nocivelli.
(Foto Linkedin/Federmacchine)

Nel 2023, l’industria italiana dei beni strumentali ha visto crescere ancora il fatturato che ha segnato un nuovo record per il comparto. Per il 2024 è atteso un moderato calo di quasi tutti gli indicatori economici; nonostante questo, i valori si manterranno su livelli mediamente alti. Questo è quanto emerge dai dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine e presentati in occasione dell’assemblea dei soci del 17 luglio. Accanto al presidente di Federmacchine, Bruno Bettelli, è intervenuto il vicepresidente di Confindustria, Marco Nocivelli.

Consuntivi 2023
Nel 2023, il fatturato del comparto si è attestato ad un valore pari a 56,6 miliardi di euro, registrando un incremento del 2,1% rispetto al dato del 2022, segnando così un nuovo record.

Le esportazioni cresciute del 5,8% a 37,7 miliardi di euro hanno superato il risultato dell’anno scorso, segnando così anch’esse un nuovo primato. In calo, invece, le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno che, penalizzate dall’arretramento del consumo domestico, si sono fermate a 18,9 miliardi, il 4,6% in meno rispetto al 2022. La domanda espressa dal mercato domestico è scesa del 4% a 30,4 miliardi. Anche l’import ha risentito della debolezza della domanda interna, attestandosi a 11,5 miliardi, il 3% in meno rispetto al 2022. 

(Foto Linkedin/Federmacchine)

Le imprese italiane del settore hanno dimostrato, ancora una volta, di saper ben presidiare il mercato locale, come evidenziato dal dato import/consumo che si è attestato al 37,9%. Il rapporto export/fatturato è cresciuto, di quasi due punti percentuali, al 66,6%.

Previsioni 2024
Il 2024 segnerà un’inversione di tendenza per l’industria italiana del machinery che registrerà un modesto rallentamento, mantenendosi comunque su livelli mediamente alti. In particolare, il fatturato si attesterà a 54,7 miliardi (-3,3% rispetto al 2023). 

Il consumo interno calerà dell’8,3% a 27,9 miliardi di euro. Ne risentiranno sia le importazioni, attese in calo del -2,6% a 11,2 miliardi di euro, sia le consegne dei costruttori che dovrebbero fermarsi a 16,7 miliardi, in discesa dell’11,7% rispetto all’anno precedente. 

(Foto Linkedin/federmacchine)

L’export, invece, crescerà ancora, seppur di poco (+0,9%), oltrepassando i 38 miliardi, nuovo record per il comparto.

Destinazioni geografiche delle vendite nel 2023
Con riferimento alla distribuzione delle vendite, nel 2023, la quota di fatturato realizzata in Italia si è attestata al 33,4%. Il 36,1% del totale è stato destinato agli altri paesi dell’Europa. L’area europea assorbe quindi quasi il 70% del fatturato italiano di comparto. Segue l’export nelle Americhe (15,6%) e in Asia (11,3%).

Nel 2023, l’export italiano è cresciuto in tutti i principali mercati ad esclusione di Cina, Turchia e Regno Unito. Meglio di tutti, in termini di incremento, hanno fatto Messico e Polonia. I principali mercati di destinazione sono risultati gli Stati Uniti (5 miliardi di euro, +6,7%), la Germania (3,9 miliardi, +4,3%), la Francia (2,6 miliardi, +7,9%), la Cina (1,8 miliardi, -4,4%) e la Polonia (1,6 miliardi, +15,6%).