La collettiva Amaplast a NPE 2024 con 19 aziende italiane
L’Italia tra i protagonisti di NPE 2024, la principale mostra di riferimento del settore per il continente americano, in programma a Orlando, in Florida, dal 6 al 10 maggio. Una fiera particolarmente attesa, poiché guarda a un mercato ampio e strategico come quello del Nord America e perché manca da sei anni, vista la cancellazione dell’edizione 2021 a causa della pandemia.
Tra i 2.100 espositori che si presenteranno nei padiglioni dell’Orange County Convention Center, almeno 90 saranno italiani, esponendo le ultime proprie soluzioni per l’industria della plastica direttamente o attraverso le loro filiali statunitensi. Amaplast (l'associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta circa 170 costruttori italiani di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) coordinerà una collettiva cui prenderanno parte 19 aziende nostrane: Atf Automations, Bausano & Figli, BFM, BMB, Euroviti, Exact, Frigosystem, Icma San Giorgio, IPM, Isper, Itib Machinery International, Maca, Mixron, Omipa, Promeco, Rodolfo Comerio, Sara, Tecnomatic, Termostampi. Tale collettiva si estenderà su uno spazio espositivo di 700 metri quadrati nel principale padiglione dedicato ai macchinari, il West Building-Level 2, ospitando al suo anche lo stand della stessa Amaplast (W630B), per supportare le aziende e presentare tutti i propri servizi relativi all’internazionalizzazione.
L’America rappresenta una destinazione di rilievo per l’export italiano di macchine per plastica e gomma e in particolare il quadrante nordamericano è la seconda macroarea di sbocco per il Made in Italy di settore, assorbendo un quarto del totale. Proprio gli Stati Uniti sono il primo mercato di riferimento per gli esportatori italiani, con un valore delle vendite che nel 2023 ha superato i 365 milioni di euro (record storico), registrando una progressione quasi del 6% sul 2022. Gli Stati Uniti si confermano quindi, per il decimo anno consecutivo, secondo Paese assoluto di destinazione dell’export italiano di settore, alle spalle della Germania.
Peraltro, il mercato statunitense è senz’altro tra i più esigenti e richiede tecnologie all’avanguardia per la produzione di manufatti ad alto valore aggiunto. Non è un caso che una quota significativa delle forniture italiane ai trasformatori locali sia costituita da macchinari per la trasformazione primaria a elevato contenuto tecnologico, personalizzati in base alle specifiche del cliente e progettati con sempre nuovi contenuti e funzionalità. Naturalmente, essi sono anche declinati in ottica Industria 4.0 e completati da servizi quali manutenzione predittiva, monitoraggio e assistenza da remoto, data analytics, nonché da forme alternative di fornitura degli impianti quali pay-per-use e noleggio.
Un appuntamento chiave, quindi, particolarmente atteso da tutti i brand italiani presenti, per poter riproporre ancora una volta a questa importante fetta di mercato tutto il know-how, la qualità, l’affidabilità e le soluzioni di economia circolare che le macchine Made in Italy sono in grado di esprimere.