Ghepi sposa l’arte per celebrare cinquant’anni di attività

Nel 2022, Ghepi, azienda con sede a Cavriago (Reggio Emilia) specializzata nella costruzione di stampi e nello stampaggio a iniezione di materie plastiche, celebra cinquant’anni di attività. In linea con l’Agenda 2030 per un futuro sostenibile, la società punta sull’innovazione tecnologica, sulla formazione dei propri collaboratori e su un modello di industrializzazione sostenibile per contribuire al raggiungimento di un’economia circolare della plastica.

Su queste premesse, il lavoro di Alice Padovani, artista modenese classe 1979, trova spazio in Ghepi, che la ospiterà dall’11 al 16 febbraio. Nel corso di questa iniziativa, promossa dall’azienda in collaborazione con l’associazione culturale Gommapane Lab, Alice Padovani realizzerà un’opera d’arte inedita a partire dalle componenti plastiche disponibili sul posto. La sua opera sarà in seguito acquisita da Ghepi e presentata al pubblico a marzo, nell’ambito di un evento che aprirà ufficialmente le celebrazioni per il suo cinquantenario.

“Cinquant’anni di attività corrispondono a una tappa importante della nostra storia, frutto e sintesi della vita delle persone che ne hanno fatto parte. In concertazione con Gommapane Lab, abbiamo scelto di affidare all’arte il compito di dare voce ai nostri valori. L’obiettivo primario era infatti quello di offrire una nuova narrazione della plastica, materiale importante nella vita moderna, protagonista dell’economia circolare e della riduzione delle emissioni di CO2, in quanto riciclabile, riutilizzabile e in grado di ridurre il peso dei prodotti. La scelta di Alice Padovani è legata alla qualità della sua ricerca e della sua espressione artistica, ispirata all’archiviazione museale e portatrice di futura memoria”, ha dichiarato Mariacristina Gherpelli, amministratore delegato di Ghepi.

“Seguiamo e apprezziamo da tempo l’operato di Alice Padovani. Ci ha colpito, in particolare, l’importante installazione site-specific realizzata all’interno del Lapidario Romano dei Musei Civici di Modena in occasione di Festivalfilosofia 2020, installazione in cui è condensata tutta l’attitudine classificatoria dell’artista, unita a una speciale abilità nella composizione di elementi diversi che, privati della loro funzione originaria, danno vita a un mondo “altro” che non tralascia un altissimo livello di eleganza formale. È poi interessante il fatto che l’artista spesso caratterizzi le sue opere lasciandosi guidare da un perimetro circolare. Questa forma, evocativa di contenuti quali rigenerazione, sostenibilità, circolarità, continuità, si lega in modo profondo ai valori che la residenza vuole trasmettere”, hanno spiegato Nicla Ferrari e Gaia Bertani di Gommapane Lab.

Fondendo la spontaneità dell’impulso creativo al rigore del metodo scientifico, Alice Padovani propone nelle sue opere frammenti di una natura decontestualizzata e crea collezioni che sono, al contempo, cumuli e tracce. Elementi vegetali e animali dialogano assieme ad altri objets trouvés nel tentativo di instaurare un equilibrio tra l’effimero del corpo organico e la solidità della forma inorganica, per rappresentare lo scorrere del tempo come testimonianza e impronta della materia.