Bene le macchine statunitensi
Secondo l'americana SPI (Society of the Plastics Industry), nel 2013 la produzione statunitense di macchine primarie per la lavorazione di materie plastiche avrebbe registrato una progressione dell'8% rispetto al 2012, attestandosi su un valore di 1,2 miliardi di dollari.
Le macchine a iniezione, che rappresentano la voce principale, avrebbero mostrato una contrazione di cinque punti nell'ultimo trimestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012. Relativamente agli estrusori, sempre nell'ultimo quarto dello scorso anno, l'associazione rileva un calo del 2% per quelli monovite, mentre quelli bivite avrebbero registrato una progressione del 72%. Forte crescita per le macchine per soffiaggio nel periodo ottobre-dicembre 2013, mentre le termoformatrici avrebbero registrato una contrazione delle vendite di un terzo rispetto a un anno prima.
Le attese dei costruttori locali rilevate da SPI nell'ultima indagine congiunturale sono improntate alla stabilità: per il trimestre gennaio-marzo 2014, l'87% degli interpellati si aspettava un livello di ordini e di consegne costante o in leggero miglioramento. Per l'intero anno, il 95% del campione ipotizzava un trend stabile o in moderata ascesa.
Sul fronte delle esportazioni, l'area Nafta dovrebbe mostrare un andamento più dinamico mentre il livello degli ordini dall'Europa e dall'America latina potrebbe calare. Per quanto concerne i settori di sbocco, bene l'industria automobilistica, il medicale e l'imballaggio; elettrodomestici e costruzioni, invece, potrebbero solo consolidare la recente crescita.