EcoTyre: nel 2021 raccolti più PFU di quanti previsti da legge e Mite

Nel 2021 in tutte le Regioni d’Italia sono stati raccolti oltre 44,7 milioni di kg di PFU (Pneumatici Fuori Uso), di cui circa 42 milioni provengono dalla rete nazionale del ricambio (gommisti), 2 milioni e mezzo dagli autodemolitori ACI e il resto dai ritiri straordinari associati al progetto “PFU Zero”. Lo riferisce il rapporto annuale 2021 del consorzio EcoTyre, che lo scorso anno ha effettuato 18057 ritiri presso 14095 officine e gommisti sparsi lungo tutta la penisola, il 66% dei quali di piccole dimensioni (con ritiri mediamente inferiore a 300 PFU).

“PFU Zero” è il progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di PFU e si pone l’obiettivo di individuare, attraverso le segnalazioni di enti locali, associazioni e cittadini, situazioni di abbandono di PFU. Nel 2021 ha portato a realizzare 49 interventi straordinari su discariche abbandonate, avviando a recupero quasi 200 mila kg di PFU. Ogni anno EcoTyre dedica una parte del proprio avanzo di gestione alla bonifica di alcuni dei depositi segnalati attraverso PFU Zero. Agli interventi di raccolta sono spesso affiancate attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, il progetto assicura l’avvio degli pneumatici al corretto recupero presso impianti accreditati. Gli PFU, infatti, rappresentano una vera e propria risorsa perché possono essere recuperati al 100%. Per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini, PFU Zero ha attivato collaborazioni con le maggiori associazioni ambientaliste. La prima partnership è quella con Legambiente per “Puliamo il Mondo”, iniziativa che coinvolge ogni anno i volontari in decine di raccolte straordinarie di PFU in tutto il territorio nazionale, a cui EcoTyre offre il proprio supporto per ritirare e avviare a recupero gli pneumatici raccolti. Dalla collaborazione con l’associazione Marevivo è nata invece “PFU Zero nelle Isole Minori”, iniziativa che prevede il recupero a terra e sui fondali marini degli PFU abbandonati presso le isole minori del nostro Paese. Il progetto in tre edizioni ha coinvolto la quasi totalità delle isole minori italiane.

Con il progetto “Da Gomma a Gomma”, oggi alla fase 4.0, cioè al processo di industrializzazione grazie alla partnership con primari soggetti industriali, il consorzio si è invece posto l’obiettivo di completare la circolarità della gomma, ossia di rendere possibile l’impiego di gomma devulcanizzata, derivante direttamente da PFU, in nuove mescole di gomma utilizzabili per la produzione di pneumatici ed altri prodotti. Nel prossimo triennio è prevista la diffusione di tali prodotti nella flotta EcoTyre.

“Durante l’anno appena trascorso abbiamo assistito a un graduale ritorno alla normalità a seguito della pandemia. Siamo riusciti anche nel 2021 a raggiungere, addirittura superandoli leggermente, non solo i risultati e gli obiettivi previsti originariamente dalla legge, ma anche quelli di extra raccolta richiesti dal Ministero della Transizione Ecologica per coprire le inefficienze di una parte della filiera. Anche nel 2022, nonostante tutte le incertezze del contesto attuale, ci riproponiamo di continuare il nostro percorso di miglioramento basato su qualità dei servizi e innovazione nell’economia circolare, cercando di mantenere il giusto equilibrio tra efficienza del servizio capillare, ricerca di avanguardia nell’economia circolare e un livello adeguato di eco-contributi ambientali” ha commentato Enrico Ambrogio (nella foto qui sopra), presidente di EcoTyre.