Polimeri biodegradabili caricati con riempitivi organico-naturali
In una serie di articoli precedenti [1-3] si è già riferito che l'impiego di riempitivi di origine organico-naturale per la realizzazione di compositi a matrice polimerica ha cominciato ad attirare l"attenzione dapprima nel mondo accademico, negli anni Ottanta, e in seguito, in misura crescente, anche in ambito industriale, specialmente negli Stati Uniti, in Giappone e in Germania. I riempitivi organico-naturali possono sostituire quelli tradizionali, di origine inorganico-minerale (come fibre di vetro, carbonato di calcio, caolino ecc.) e presentano alcuni vantaggi considerevoli, quali basso costo (molti provengono da scarti di lavorazione), basso peso specifico, minori rischi per la salute degli addetti alla produzione e lavorazione, particolari caratteristiche estetiche (si ha la possibilità di simulare l’aspetto del legno) e diversi vantaggi di ordine ambientale, che si possono riassumere nel minore impiego di risorse non rinnovabili durante l’intero ciclo di vita del prodotto [1-8].