Rallentano le macchine italiane negli USA
Le statistiche elaborate dall'ufficio di Chicago dell'Istituto per il Commercio Estero - nell'ambito del progetto "Machines Italia", sviluppato dall'ICE a sostegno dell'immagine della meccanica strumentale italiana in aree e mercati strategici, come quello nordamericano - rivelano per il 2009, rispetto al 2008, una forte contrazione dell'import statunitense di macchinari dall'Italia. Di conseguenza, nel 2009 l'Italia slitta al sesto posto nella classifica dei principali paesi fornitori di tecnologia degli Stati Uniti - dopo che aveva costantemente mantenuto la quarta posizione nel triennio precedente - superata da Cina e Corea del Sud.
Se il calo medio dei 14 settori delle macchine per i vari impieghi - da quelle per imballaggio/confezionamento a quelle per la lavorazione della ceramica, da quelle utensili a quelle per il marmo ecc., rappresentate da Federmacchine - è del 35,4%, quello di impianti per materie plastiche e gomma si colloca leggermente al di sopra di tale valore, con un -38%. Di provenienza italiana è il 4,9% degli acquisti degli Stati Uniti di macchine per materie plastiche e gomma, in calo rispetto al 5,6% del 2008 e al 5,3% del 2007 ma comunque superiore al 4,3% del 2006. Nel quadriennio, quindi, si registra mediamente una modesta crescita, verificatasi anche per quanto riguarda le macchine utensili, grafiche/cartotecniche e per edilizia/movimento terra mentre gli altri settori hanno subito perdite anche consistenti, come quello dei macchinari per ceramica (-21%) e per lavorazione di vetro (-10%) e legno (-7%).