Unionplast: il caro energia mette a rischio tutta la filiera, non solo la trasformazione
L’associazione dei trasformatori italiani, Unionplast, torna a lanciare l’allarme sul caro energia, che metterebbe a rischio tutta la filiera della plastica e anche altri comparti industriali, dall’alimentare all’edilizia, dalla sanità all’automobile. Il settore italiano della trasformazione di materie plastiche gioca un ruolo di grande rilievo nel sistema manifatturiero nazionale, secondo solo a quello della Germania nel contesto europeo e quindi l’associazione che lo rappresenta nel nostro Paese è molto preoccupata della situazione drammatica causata dal caro energia.
“La crisi dei prezzi dell’energia sta colpendo gravemente anche il settore industriale della trasformazione delle materie plastiche, un comparto fortemente energivoro che conta oltre 5000 imprese, più di 100 mila addetti ed è di supporto essenziale per altri settori industriali strategici del Paese quali l’alimentare, l’edilizia, la sanità,
l’automotive”, è il commento preoccupato di Marco Bergaglio (nella foto a destra), presidente di Unionplast.
A tale shock energetico si sommano i problemi legati alla carenza delle materie prime, già iniziata lo scorso anno e che ora è intensificata dalla guerra in Ucraina, con impatti purtroppo rilevanti sia sui prezzi delle stesse che sulla loro disponibilità, anche a causa dei crescenti problemi in tutta la filiera logistica mondiale.
“L’aumento incontrollato dei costi energetici e la crescente difficoltà di reperimento delle materie prime è un mix micidiale per il nostro settore e crea il rischio concreto di non essere in grado di far fronte alle richieste dei nostri clienti, aziende che operano in comparti industriali di forte impatto sul consumatore finale. Questa situazione ha inevitabili conseguenze anche sui prezzi dei nostri prodotti, per non subire pesanti perdite che metterebbero a rischio le imprese del comparto”, ha aggiunto Bergaglio.