La colonna sonora dei Mondiali
Fin dalle prime battute della Coppa del Mondo di Calcio 2010 iniziata l'11 giugno in Sud Africa sono diventate le vere protagoniste delle partite, più di quanto lo siano stati gioco e gol: sono le vuvuzela, le trombe suonate dagli spettatori sugli spalti che con il loro suono assordante disturbano quelli sul divano e i calciatori in campo, delle quali avevamo avuto un'anteprima lo scorso anno durante la Confederations Cup, anche questa giocata in Sud Africa. Poiché di vietarle non se ne parla, perché considerate un simbolo della cultura popolare sudafricana, i tecnici del suono di mezzo mondo si sono messi al lavoro per attenuarne il rumore, mentre in internet si trova qualche consiglio e qualche software per fare altrettanto.
Quelle originali erano realizzate in corno di kudu, antilope del genere Tragelaphus, per le manifestazioni della tradizione locale nei villaggi africani. Oggi sono realizzate in plastica - un po' per i divieti di caccia e un po' perché costano meno - sono lunghe circa un metro, pesano più o meno 110 g e emettono un suono che può arrivare a 127 decibel: il rumore del traffico cittadino raggiunge 90 decibel quello di un tamburo arriva a 122.
L'idea di produrne una versione commerciale è venuta qualche anno fa a Neil van Schalkwyk, titolare di Masincedane Sport, azienda di Città del Capo che lavora materie plastiche, anche se ormai, nonostante il brevetto sia regolarmente depositato, non mancano nemmeno le imitazioni; la prima si compra a bassissimo prezzo, le seconde anche a meno, ma il giro di affari che generano è consistente. Di recente il boccaglio ha subito una leggera modifica per diminuire di una ventina di decibel il suono, che rimane comunque assordante.
A marzo dello scorso anno Frank Urbas e Gerd Kehrberg hanno acquistato dal produttore i diritti esclusivi di vendita nei paesi dell'Unione Europea. Quelle realizzate in Germania sono più "silenziose" di altri 20 decibel rispetto a quelle africane, possono essere smontate in tre parti e, sebbene siano state vietate in alcune manifestazioni sportive, quando sabato 12 giugno la nazionale tedesca ha rifilato 4 gol a quella australiana il loro suono è risuonato alto in tutti i "land".