La chimica verde secondo Novamont
Per far ripartire nel nostro Paese un settore strategico come quello della chimica, Novamont ha presentato a Ecomondo 2012 (Rimini, 7-10 novembre) il proprio progetto di chimica verde basato su una bioeconomia che crei sviluppo attraverso la conservazione delle risorse naturali del pianeta e valorizzi quelle specifiche di ciascun territorio. Il progetto passa attraverso la riconversione di siti industriali dismessi in bioraffinerie di terza generazione, integrando agricoltura, chimica e industria nel segno della cooperazione con mondo della ricerca e territorio.
In questa chiave di sviluppo, Matrìca, joint venture tra Novamont e Versalis, è impegnata nella realizzazione di una bioraffineria di terza generazione che prevede la riconversione del polo petrolchimico di Porto Torres. Entro il 2016 saranno costruiti, con un investimento complessivo di oltre 500 milioni di euro, sette impianti per la produzione di intermedi chimici quali monomeri, additivi per lubrificanti, elastomeri e polimeri biodegradabili ottenuti da materie prime rinnovabili (oli vegetali e scarti agricoli), derivate da aridocolture autoctone che non prevedono l'utilizzo di acqua irrigua, fertilizzanti e pesticidi su terreni non utilizzabili per colture alimentari.
In partnership con la statunitense Genomatica, invece, è stata avviata la riconversione del sito di BioItalia a Adria (Rovigo) per la produzione di bio-butandiolo da fonti rinnovabili attraverso la fermentazione batterica di scarti agricoli. Tale intermedio chimico finora era ottenuto solo da fonti fossili e trova impiego in una vasta gamma di applicazioni come, per esempio, la produzione di plastica per componenti automobilistici. Con la riconversione del sito di Adria è stata avviata alla prima fase della realizzazione di Piattaforma Biotecnologica Italiana per la messa a punto di processi che partendo, a monte, dalla filiera agricola, trovino applicazione, a valle, nella chimica verde. L'impianto dovrebbe entrare in produzione nel secondo semestre del 2013 e, una volta a regime, offrirà occupazione a circa 50 addetti.