Egitto e Turchia in difficoltà
Secondo quanto segnalato dalla società di consulenza Chemorbis, le attività di trading di polimeri e materie prime nei mercati del Mediterraneo di Egitto e Turchia sono state ostacolate dai disordini politici in corso. I player di questi due paesi sono cauti nel fare nuovi acquisti, poiché le previsioni di mercato sono rese incerte dagli eventi, mentre le recenti agitazioni hanno fatto aumentare il tasso di cambio con il dollaro statunitense, rendendo difficile l'attività commerciale soprattutto per le importazioni.
Secondo fonti locali, in Egitto gli oppositori del presidente islamista Mohammed Morsi starebbero programmando una manifestazione di protesta di massa per il 30 giugno, chiedendo al presidente di dimettersi. A peggiorare la situazione, gli islamisti che appoggiano il governo Morsi hanno risposto con una controprotesta per riaffermare la propria fiducia nel sistema politico e nelle elezioni che lo hanno portato al potere.
Il mercato dei polimeri è quindi preoccupato per le possibili ripercussioni delle proteste sulla situazione finanziaria.
Un trasformatore (produttore di film e articoli stampati a iniezione) ha così espresso le proprie preoccupazioni: "Oltre alla disponibilità limitata di quasi tutti i materiali plastici, che hanno fatto registrare ampi aumenti sui prezzi soprattutto per il PE locale, le proteste in corso stanno spingendo i player lontano dal mercato. La situazione politica del paese è complicata e i player preferiscono fare business "back to back" (letteralmente "schiena contro schiena", in pratica facendosi un'agguerrita concorrenza) per non rivolgersi al mercato nero, in cui il tasso di cambio del dollaro è molto alto, vista la mancanza di riserve di dollari statunitensi nel paese e il cambio ufficiale in rialzo".
Un altro mercato del Mediterraneo, la Turchia, deve affrontare le proteste contro le politiche del governo dallo scorso 28 maggio, che hanno portato il tasso di cambio con il dollaro al massimi di 1,9390, mentre le borse oscillano.
Quasi tutti gli attori del settore concordano sul fatto che le attività di business siano state pressoché ferme la scorsa settimana, a causa del ridotto interesse all'acquisto. Un trader ha osservato: "La domanda complessiva non sta andando bene a causa delle agitazioni politiche e delle condizioni economiche. I player sono per lo più inattivi sul mercato".