L'industria delle bioplastiche all'ottava conferenza europea

"Le bioplastiche ottenute da fonti rinnovabili e reintegrate nella biosfera o riciclate insieme alla plastica convenzionale presentano un chiaro potenziale per rappresentare un vero e proprio materiale sostenibile. E possono ridurre il consumo di carburanti fossili". Queste le parole del commissario europeo all'Ambiente, Janez Potočnik, nel suo intervento di apertura dell'ottava conferenza europea sulle bioplastiche, organizzata da European Bioplastics a Berlino il 10 e l'11 dicembre.
Oltre 350 partecipanti da 215 società hanno preso parte a questo importante evento per l'industria delle bioplastiche, che offre eccellenti opportunità per instaurare relazioni, scambiare conoscenze e avviare contatti di business. L'86% dei convenuti proveniva dall'Europa, l'8% dall'America e la maggior parte del restante 6% dall'Asia.
Il commissario europeo ha incoraggiato l'industria delle bioplastiche a continuare il proprio lavoro per rendere questi materiali una risorsa sostenibile che non ha alcun impatto sulla produzione alimentare e sulla biodiversità. Inoltre ha sottolineato la necessità di informare costantemente e in modo trasparente l'opinione pubblica su materiali e processi produttivi.
European Bioplastics e l'Istituto per le Bioplastiche e i Biocompositi hanno presentato gli ultimi dati sul mercato europeo delle bioplastiche, che hanno evidenziato come la capacità produttiva, dalle 1,4 milioni tonnellate del 2012, dovrebbe superare le 6 milioni di tonnellate nel 2017. Tutti i tipi di materiali starebbero guadagnando terreno, con PE e PET da fonti rinnovabili a guidare il gruppo. Le plastiche biodegradabili, compreso PLA, poliestere e miscele a base di amido, stanno mostrando interessanti tassi di crescita. La loro capacità produttiva dovrebbe aumentare del 60% circa entro il 2017.
L'imballaggio si dovrebbe confermare il settore di sbocco principale per le bioplastiche, dove è disponibile una crescente gamma di applicazioni mature, necessarie a ridurre la dipendenza dalle materie prime fossili, a minimizzare l'impronta del carbonio degli imballaggi e ad aumentare le possibilità di recupero e riciclo. Detto ciò, anche altri segmenti stanno acquisendo quote di mercato, in particolare quelli dell'elettronica di consumo, dell'auto e delle fibre.
In Europa, l'industria delle bioplastiche sarebbe anche in grado di creare nuovi posti di lavoro. Le attività a essa connesse, soprattutto nelle aree rurali sofferenti per la crisi economica, si traduce in nuove opportunità occupazionali. Inoltre, il Vecchio Continente assieme al Nord America, oltre che importanti mercati, risultano le aree geografiche più votate a fare ricerca nel campo delle bioplastiche, sebbene Sud America e Asia sembrino favorite per la realizzazione di nuovi siti produttivi. "Allo scopo di restare competitiva nel campo delle bioplastiche, l'Europa deve intensificare il proprio sforzo. Chiederemo alla Commissione Europea di stabilire una serie di condizioni paritarie per l'industria europea delle bioplastiche e un quadro politico ben definito per i mercati promettenti come questo", ha dichiarato il presidente di European Bioplastics, François de Bie.