Luigi Galdabini a capo dell’associazione per i prossimi due anni

Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per produrre, è stato eletto presidente di Cecimo, l’associazione europea che riunisce 15 associazioni nazionali di costruttori di macchine utensili, in rappresentanza di circa 1500 imprese, che realizzano il 39% della produzione mondiale di settore. La carica di presidente, conferita a Luigi Galdabini nel corso dell’assemblea generale di Cecimo, tenutasi il 3 dicembre scorso a Bruxelles, avrà durata di due e arriva a conclusione di un percorso che ha visto il presidente Ucimu guidare il comitato tecnico di Cecimo dal giugno 2013.

Luigi Galdabini è anche presidente di Galdabini, società produttrice di macchine utensili e apparecchiature di collaudo, e vicepresidente di Univa, l’unione degli industriali di Varese, e succede a Jean-Camille Uring, che ha guidato l’associazione europea nell’ultimo biennio. “Il presidente Luigi Galdabini in questi anni di lavoro al nostro fianco ha dimostrato di avere tutte le qualità e le conoscenze necessarie a proseguire il lavoro svolto dall’associazione accrescendo le attività in essere e guidando lo sviluppo prossimo”, ha dichiarato Uring.

“Il settore europeo della macchina utensile si muove verso l'adozione di tecnologie innovative come la produzione intelligente, l’additive manufacturing, i big data e l’internet delle cose, soluzioni che impattano in maniera sempre più considerevole sulla produzione industriale e sui suoi servizi, ponendo le basi per fabbriche evolute e proiettate verso il futuro”, ha affermato Galdabini. “Questo sviluppo si riflette nelle attività di Cecimo che esorta i responsabili politici dell'UE a delineare condizioni favorevoli alla digitalizzazione del settore e allo sviluppo di tecnologie di produzione che aumentino la competitività dell'industria europea nel suo insieme”, ha aggiunto il neopresidente.

“È chiaro che l'innovazione è e sarà il motore della crescita del settore e la mancanza di investimenti in produzione è l’ostacolo maggiore. Per questo crediamo che i responsabili delle decisioni dell'UE debbano utilizzare il Fondo europeo per gli investimenti strategici per finanziare programmi di sostegno utili ad accelerare il "trasferimento tecnologico" e ad affrontare il problema del sotto-investimento”, ha proseguito Galdabini. "L'Europa non può permettersi di restare indietro nel campo delle nuove tecnologie industriali. Farò in modo che la produzione e la reindustrializzazione restino in cima alle priorità di politica economica dell'UE anche perché abbiamo bisogno di un ambiente imprenditoriale favorevole alla crescita dell'industria europea delle macchine utensili in tutto il mondo", ha concluso il manager.