Valorizzare le differenze in azienda per creare un vantaggio competitivo
Si è svolto il 15 marzo a Bollate, presso la Direzione nazionale di Solvay Italia, il workshop rivolto ai dipendenti sul tema “Diversity & Inclusion for better value”, ovvero come valorizzare le differenze in azienda per creare un vantaggio competitivo. Il gruppo Solvay guarda alle nuove sfide del mondo globale sviluppando una cultura del lavoro che sia inclusiva e valorizzi diversi punti di vista e le differenze tra i dipendenti, favorendo la creatività e alimentando l'innovazione con l’obiettivo di attrarre i migliori talenti.
Attraverso esempi che spaziano dalle neuroscienze, alla diversa percezione della donna nella cultura dei vari paesi del mondo, alla figura femminile coinvolta nelle guerre e nelle migrazioni si è cercato di affrontare con una visione olistica il tema della diversità e delle differenze. Particolare è stata posta sulle dinamiche di inclusione aziendale in seguito ad acquisizioni, ricordando sempre che la diversità, se ben integrata, è un valore aziendale che crea un vantaggio competitivo.
Sul palco si sono confrontati: Marco Colatarci, country manager di Solvay Italia; Brigitte Laurent, Solvay global head of Change, Engagement & Diversity, che ha presentato la policy del gruppo, sviluppata per valorizzare le differenze e le potenzialità in azienda; Barbara Demi e Marilù Castellano, di ET Line, che hanno gestito il percorso formativo del workshop come una sorta di approfondimento culturale, psicologico e di ricerca nelle neuroscienze.
Ci sono poi stati alcuni importanti interventi di
testimonial esterni. Il primo di Simone Ovart, presidente del comitato italiano
di United Nations Women, ha illustrato la condizione delle donne nelle aree più
critiche del mondo, spiegando l'impegno dell'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite, che ha appositamente creato UN Women, per l'affermazione della parità di
genere, con nuovi obiettivi globali di sviluppo sostenibile. La seconda
testimonianza è stata di Cristina Giudici, giornalista di Grazia e Il Foglio,
vincitrice del Premio Maria Grazia Cutuli, che ha parlato delle vicende al
centro del suo ultimo libro "Mare Monstrum, Mare Nostrum", che
coinvolgono decine di migliaia di persone che stanno abbandonando il loro
paese, in fuga da conflitti, povertà e scontri etnici e religiosi. Cristina
Giudici ha provato a raccontare il flusso dell’immigrazione e delle sue
problematiche umane, che ha recentemente vissuto dal vivo in Sicilia per dare
una percezione più completa di cosa sta accadendo.