Esplosioni a Ludwigshafen e a Lampertheim, fermati gli impianti
Varie persone sono rimaste ferite in un’esplosione verificatasi nella mattinata di oggi, 17 ottobre, nella zona portuale di Ludwigshafen, sul fiume Reno, utilizzata da Basf. Secondo quanto riferito da una televisione regionale, lo ha reso noto una portavoce della multinazionale, senza però precisare il numero dei feriti.
In seguito all'esplosione, Basf ha fatto sapere di aver sospeso le attività industriali dell'area per motivi di sicurezza. Inoltre, in base alle misure di sicurezza, per i fumi sprigionatisi durante l’incendio i cittadini sono stati invitati a restare in casa, a chiudere porte e finestre e a spegnere gli eventuali impianti di aria condizionata e ventilazione. L'allarme si è esteso anche alla città di Mannheim, che si trova sull'altra sponda del Reno.
L'esplosione è avvenuta dopo le 11 nell'area nord del porto, dove viene trasbordato gas e liquido infiammabile. Soccorsi e vigili del fuoco sono in azione per scongiurare il coinvolgimento di altre aree e altri impianti. Basf ha riferito che l'esplosione è stata determinata dai lavori ad alcune tubature che vengono utilizzate per il trasbordo di liquidi infiammabili e gas dalle navi agli stabilimenti.
Sempre questa mattina, intorno alle 8,30 si era verificato un primo incidente in un altro stabilimento di Basf a Lampertheim, in Assia, in un impianto di additivi per materie plastiche. In base a quanto riporta la stampa locale, l’esplosione di un filtro avrebbe provocato il ferimento di 4 persone. Anche questo impianto è stato fermato, ma, diversamente dall’incidente di Ludwigshafen, in questo caso non ci sarebbero rischi tossici.