Materie plastiche nel mondo

La società di consulenza Ceresana ha recentemente pubblicato uno studio che prende in esame l’intero mercato mondiale delle materie plastiche, da quelle più comuni ai materiali più tecnologici. Anzitutto risulta che, nel 2016, il mercato globale delle materie plastiche ha raggiunto un volume di oltre 263 milioni di tonnellate e, a fronte dell’andamento della domanda e di quello dei prezzi dei singoli polimeri, gli analisti prevedono, entro il 2024, un giro d’affari di 560 miliardi di dollari.

Con una quota di mercato superiore al 51%, l'Asia-Pacifico è la regione che detiene la domanda di materie plastiche più consistente, seguita, nell’ordine, da Nord America, Europa Occidentale, Europa Orientale e Sudamerica. In particolare Cina e Stati Uniti sono i maggiori consumatori di materie plastiche a livello globale.

Nel 2016 i principali settori di destinazione sono stati l'imballaggio (rigido e flessibile), l’edilizia e le costruzioni, che rappresentavano circa il 65% della domanda complessiva di materie plastiche. A proposito di imballaggio flessibile (sacchi, sacchetti e film), 60,8 milioni di tonnellate di materiali plastici sono state utilizzate in diverse applicazioni, da quelle alimentari a quelle agricole, fino ai trasporti. Gli incrementi più significativi, ossia superiori al 3%, si sono invece registrati nelle industrie automobilistica ed elettrica ed elettronica.

Edilizia e infrastrutture hanno assorbito 54,8 milioni di tonnellate di materie plastiche per la produzione di tubi, profili, rivestimenti, membrane ecc., di cui la regione Asia-Pacifico è sempre il principale consumatore. Leggermente inferiore il volume di materiale plastico trasformato in imballaggio rigido (54 milioni di tonnellate) come vassoi, tappi, bottiglie ecc. In questo ambito, le materie plastiche hanno sostituito i materiali più tradizionali quali l'alluminio o il vetro, al fine di ridurre al minimo il consumo delle risorse e i costi di trasporto.

Nella classifica dei polimeri più venduti il polipropilene detiene la quota di mercato più significativa (23,4%), grazie alla sua versatilità che lo rende compatibile con diverse tecnologie di trasformazione.