Il poliaccoppiato diventa una risorsa grazie ad Amut
Sarà avviato a settembre da Ecoplasteam il primo impianto per il riciclo degli scarti di imballaggi alimentari poliaccoppiati (polietilene/alluminio), tra cui i più noti sono quelli di TetraPak. Il processo consentirà di ottenere Ecoallene, materiale brevettato dalla stessa Ecoplasteam, riciclabile più volte, colorabile e con effetto “glitter”, conferito proprio dalla presenza di alluminio, che tra i principali settori di applicazione annovera l’auto, l’edilizia, l’utensileria e gli articoli da regalo.
Amut ed Ecoplasteam hanno sviluppato insieme questo progetto che permetterà di riciclare 7 mila tonnellate di scarti derivanti dallo smaltimento di tali imballaggi e di recuperare, in particolare, la parte poliaccoppiata, mentre attualmente è possibile recuperare solo la componente cellulosica. Il costruttore novarese ha sviluppato la tecnologia di trattamento e lavaggio del poliaccoppiato così come la linea per l’estrusione del materiale finale in granuli. Le due aziende sono quindi riuscite a risolvere il complesso problema dello smaltimento della gran parte degli scarti di tale materiale, che ha sempre creato criticità e comportato alte spese di gestione nel caso sia del conferimento in discarica sia della termovalorizzazione. Grazie al nuovo impianto, anche la frazione poliaccoppiata, fino a oggi inutilizzata, potrà invece essere recuperata per produrre l’Ecoallene.
Il materiale in ingresso all’impianto sotto forma di balle provenienti dalla cartiera, dove viene sottoposto a un processo di recupero della cellulosa, viene trattato in fasi progressive e “lavato” con una serie di macchinari che hanno il compito di ridurre l’eventuale presenza di fibre cartacee. Una volta preparato, il materiale, opportunamente miscelato da un sistema di dosaggio gravimetrico, viene filtrato, granulato dall’unità di estrusione e insaccato.