"Non risolve il problema e danneggia l’industria italiana"

Secondo PlasticsEurope Italia il bando alle plastiche monouso, previsto dalla Direttiva europea SUP approvata il 24 ottobre dal Parlamento Europeo, nonostante i tentativi di quegli eurodeputati italiani che hanno cercato di opporsi, rappresenterebbe “una misura sproporzionata, che non risolve il grave problema dei rifiuti in plastica in mare e danneggia l’industria italiana”.

Il Parlamento Europeo, infatti, ha approvato con 571 voti favorevoli, 53 voti contrari e 34 astensioni la relazione della Commissione ambiente inerente alla proposta di una Direttiva per ridurre l’impiego di articoli monouso in plastica. La normativa porterebbe, a partire dal 2021, al divieto di vendita di bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini, oltre ad articoli in plastica oxodegradabile e contenitori in polistirene espanso (tazze, vaschette ecc.) per asporto o consumo nei fast-food di alimenti e bevande. Resterebbero invece esclusi i sacchetti con spessore inferiore a 15 micron. Inoltre, ai paesi della UE verrebbe anche chiesto di ridurre, entro il 2025, l’utilizzo di articoli monouso come confezioni per panini, sandwich, hamburger, frutta, verdura, gelati, dolci ecc.

L’associazione di Federchimica che rappresenta i produttori di materie plastiche esprime profonda preoccupazione per gli effetti di tale bando sulla filiera dell’industria delle plastiche in Italia. I numeri in termini di fatturato (1000 milioni di euro diretto, 2300 milioni di euro indiretto) e di addetti (2000 diretti e 8500 indiretti) sono tutt’altro che trascurabili e dimostrano l’assoluta eccellenza italiana di questo comparto nel panorama europeo. L’eliminazione di piatti e posate in plastica va valutata dal punto di vista dell'igiene alimentare: a questo riguardo sarebbe più che opportuna e tempestiva una valutazione da parte di Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare).

Le imprese associate a Federchimica/PlasticsEurope Italia si impegnano a perseguire precisi programmi e proposte volti ad assicurare il recupero e il riciclo dei prodotti in plastica monouso, in linea con gli obiettivi di riciclo previsti dalla Commissione europea per l’imballaggio in plastica. Si auspica che le prossime discussioni istituzionali possano portare a sostanziali modifiche del testo.