Il futuro degli imballaggi flessibili è sostenibile
L’associazione che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e industriali, Giflex, ha preso parte alla recente “Tavola Rotonda sulla Sostenibilità” organizzata a Milano nell’ambito della terza edizione di Print4All Conference. L’evento dedicato al comparto della stampa, rappresenta un’occasione di dialogo e di confronto grazie agli interventi di autorevoli personalità del settore e alle testimonianze dirette di fornitori di tecnologie, stampatori, esperti di materiali, e titolari di riconosciuti marchi di mercato.
Durante la Tavola Rotonda, il presidente di Giflex, Michele Guala (nella foto), ha analizzato l’evoluzione del packaging flessibile, anche in considerazione delle indicazioni riportate nella “Plastic Strategy” europea, e le caratteristiche delle possibili soluzioni in ottica di sostenibilità, dall’utilizzo di imballi riciclabili mono-materiale (poliolefine) all’uso di materiali biodegradabili e compostabili al riciclo meccanico e chimico.
Dal dibattito è emerso come nell’ambito della “Plastic Strategy” della Commissione Europea, molti imballaggi flessibili dovranno essere modificati o adattati con l’obiettivo di renderli più facilmente riciclabili. A oggi, infatti, nonostante il divario presente tra soluzioni tecniche ed effettivo avvio al riciclo degli imballaggi flessibili, questa soluzione è nella maggior parte dei casi l’alternativa più leggera, e quindi più sostenibile, per conservare i prodotti alimentari.
“Rendere sostenibile un imballaggio flessibile si può, ad esempio attraverso l’utilizzo di mono-materiali oppure materiale biodegradabile o compostabile. Sul fronte del riciclo, siamo in un momento di trasformazione: guardiamo con molto interesse al riciclo chimico che però necessità ancora di tempo per diventare una realtà industriale. Per quanto riguarda invece il riciclo meccanico un limite ancora insuperato è quello di non poter ottenere delle resine che siano adatte alla produzione di imballi per contenere gli alimenti, riducendo così il mercato di sbocco”, ha dichiarato Guala nel suo intervento.
Giflex e le 92 aziende associate rappresentano l’85% della produzione italiana di imballaggi flessibili, con un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, di cui il 55% destinato all’esportazione, e oltre 7000 addetti.