Una domanda al Ministro
"Come è possibile stabilire per decreto la cancellazione di un intero settore produttivo e giustificare tale atto come un intervento urgente che favorisce la crescita del paese?". È la domanda rivolta da Claudio Maestrini, presidente di AssoEcoPlast (l'associazione che rappresenta i produttori di plastica resa biodegradabile grazie all'utilizzo di additivi), al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
"Dalle prime indiscrezioni stampa sul testo del cosiddetto Decreto Sviluppo bis, approvato in Consiglio dei Ministri - si legge in una nota - all'Art. 34 comma 19, si evince che il comma anticipa gli effetti già devastanti del Dl Ambiente approvato a inizio anno, imponendo da subito le sanzioni previste per il 2014 nei confronti dei produttori di shopper in plastica non compostabile, anche se biodegradabile". "La data precedentemente stabilita, del 2014, - viene evidenziato - avrebbe consentito una auspicabile riconsiderazione dei criteri per definire, in base alle più recenti normative ed evidenze scientifiche, un manufatto plastico come biodegradabile. Pertanto questa decisione, invece di favorire lo sviluppo di un settore strategico come la chimica verde, elimina dal mercato la vendita di prodotti plastici di minor impatto ambientale e a costo contenuto".
Maestrini chiede dunque un intervento urgente del Ministro per modificare un provvedimento che "cancella dal nostro paese un settore produttivo costituito da un tessuto di oltre 120 aziende dislocate su tutto il territorio nazionale, che dà lavoro a migliaia di addetti e che realizza un fatturato annuo di almeno 800 milioni di euro."