Romi cede lo stabilimento di Pont Canavese
Finalmente sarebbe stato raggiunto un accordo per la cessione da parte della brasiliana Romi dello stabilimento Sandretto di Pont Canavese, con tutti i suoi lavoratori (finora impiegati anche nello stabilimento di Grugliasco). Romi avrebbe venduto alla newco Scout One, controllata dalla società francese Photonike (quotata alla Borsa di Parigi e operante nel settore delle energie rinnovabili) e da quattro imprese italiane, raccolte attorno all'ex commissario Massimo Postiglione, due delle quali sarebbero attive nell'industria delle materie plastiche. Il valore della transazione non è ancora conosciuto ma dovrebbe aggirarsi intorno ai sette milioni. Gli acquirenti si sarebbero impegnati ad assorbire l'intera forza lavoro dell'azienda, prevedendo tre anni di cassa integrazione, di cui il primo per crisi e gli altri due per riorganizzazione.
È quanto emerso ieri in una conferenza stampa convocata dalla Regione Piemonte e a cui ha partecipato la Fiom. "I primi venti operai", spiega Vittorio De Martino, segretario regionale Fiom, "dovrebbero entrare nei prossimi giorni per il riavvio degli impianti". L'operazione è stata resa possibile grazie al ruolo decisivo assunto proprio dalla Regione Piemonte, che, attraverso la sua finanziaria Finpiemonte, aveva acquisito il marchio Sandretto a garanzia della permanenza della produzione sul proprio territorio, cedendolo in licenza gratuita agli acquirenti. Questi dovrebbero presentare il piano industriale entro un mese e, secondo quanto è stato anticipato, potrebbero ribattezzare la newco come Sandretto o Sandretto Industrie, per rilanciare lo storico marchio.