Costruttori italiani a San Paolo

Dal 20 al 24 maggio presso il quartiere fieristico di San Paolo è in programma la quattordicesima edizione di Feiplastic, il principale evento settoriale in Sud America che fino alla scorsa edizione si chiamava Brasilplast. Circa 40 aziende italiane prenderanno parte all'evento nell'ambito della collettiva nazionale coordinata da Assocomaplast, l'associazione dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma. In vista di tale appuntamento, Promaplast ha svolto un'intensa attività promozionale della presenza italiana alla fiera brasiliana, pubblicando anche lo speciale in portoghese "Machines Italia at Feiplastic 2013" (disponibile in versione web al link http://documenti.assocomaplast.org/attach/machinesitaliaatfeiplastic2013.pdf), nonché l'apposito catalogo dedicato ai soli espositori della collettiva italiana (anche questo  consultabile online al link http://documenti.assocomaplast.org/attach/BrochureFeiplastic_web-Copia.pdf). Inoltre, diverse migliaia di imprese trasformatrici locali sono state invitate a visitare il padiglione italiano, per ricevere informazioni e aggiornamenti sulle soluzioni tecnologiche più innovative proposte dai costruttori italiani.
Gli ultimi dati diffusi da Abiplast, l'associazione brasiliana di settore, indicano che l'industria trasformatrice locale è costituita da circa 12000 imprese - di cui metà opera nello stampaggio a iniezione e un quarto nell'estrusione - con almeno 355 mila addetti. Il consumo di manufatti in plastica ha raggiunto nel 2012 un valore di circa 23,26 miliardi di euro, con un incremento dell'8,5% rispetto al 2011. La produzione, invece, è risultata stagnante, con una flessione dello 0,4% dovuta in particolare all'andamento negativo del comparto estrusione foglia. Le aziende trasformatrici consumano almeno 6,5 milioni di tonnellate di polimeri all'anno, di cui il 53% impiegati per produrre imballaggi e il 20% per l'edilizia. La produzione locale, però, non è in grado di soddisfare la domanda interna, determinando quindi una certa dipendenza dalle importazioni, che in volume (oltre 540 mila t nel 2011) sono ancora oltre il doppio dell'export e riguardano in particolar modo lastre, foglie e film. Nel comparto della gomma operano quasi 2000 aziende trasformatrici che impiegano 60 mila addetti e generano un fatturato nell'ordine dei 2,6 miliardi di dollari, utilizzando quasi 900 mila tonnellate di elastomeri, di cui oltre 500 mila sintetici, in larga misura prodotti localmente. In particolare, la produzione annua di pneumatici per auto e mezzi pesanti sfiora i 35 milioni di unità.
Secondo l'ufficio di statistica brasiliano, nel 2011 le importazioni di macchine per materie plastiche e gomma hanno sfiorato il valore di 1,3 miliardi di dollari, con un aumento del 59% rispetto ai 790 milioni del 2010. In particolare, risultano fortemente incrementati gli acquisti di macchine a iniezione (+27%, superando i 270 milioni di dollari, per oltre un terzo di provenienza cinese) ed estrusori (+83%, superando quota 140 milioni, in questo caso per un quarto provenienti dalla Germania). Seppure con valori assoluti più limitati, si registra una considerevole progressione per l'import di macchine per soffiaggio (+15%, 62 milioni di dollari) e presse per pneumatici e camere d'aria (+309%, oltre 44 milioni).
Nel 2012 l'export italiano di macchine per materie plastiche e gomma verso il Brasile ha di poco superato gli 81 milioni di euro, contro i circa 90 del 2011 e i 98 del 2010. In particolare, lo scorso anno si è verificato un calo nelle forniture di estrusori, passate da un valore di quasi 13 milioni a circa 5,5. Al contrario, Germania e Cina, i principali concorrenti dell'Italia, hanno via via incrementato le proprie vendite al paese sudamericano, superando entrambi i 177 milioni di euro nel 2012, con una quota significativa di macchine a iniezione.