Cina ancora al rallentatore
L'industria trasformatrice cinese ha registrato una crescita del 5% nei primi nove mesi del 2013, contro l'8,9% del 2012 che - a sua volta - era ben lontano dal +20% del 2011 e degli anni precedenti, che avevano registrato un vero e proprio boom del comparto locale. È quanto rivelato dai vertici della China Plastics Processing Industry Association (CPPIA) in occasione di un recente summit svoltosi a Foshan. I motivi alla base di tale rallentamento sono da individuare nell'aumento dei costi di materie prime e manodopera e nelle sfide economiche che l'industria locale si trova ad affrontare.
Sempre secondo CPPIA, i trasformatori cinesi dovranno abituarsi a tale rallentamento, anche se una crescita pur scesa al 5% è sempre migliore del +3% registrato dall'andamento della produzione di manufatti in plastica a livello mondiale. Forse una svolta in positivo potrebbe arrivare dalla conversione di un modello industriale come quello cinese, finora basato sugli investimenti e sul contenimento dei costi, in uno che valorizzi l'innovazione tecnologica, il risparmio energetico, l'utilizzo di materiali più performanti eccetera.
Nel settembre di quest'anno, l'associazione cinese aveva stimato una crescita dell'8% in riferimento alla prima metà del 2013. Il quarto trimestre sembra prospettare comunque un miglioramento, che potrebbe concretizzarsi in un indice di crescita del 7% riferito all'intero 2013.