Avviato il progetto per le nuove bioraffinerie

Ha debuttato ufficialmente il progetto italiano per lo sviluppo di un nuovo modello di bioraffineria destinato alla produzione di prodotti chimici di origine biologica. Finanziata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Miur), l’iniziativa rientra nell’ambito del Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde Spring, fondato da Novamont con Versalis, Biochemtex e Federchimica. Il progetto BIT3G (che coinvolge anche altri sette partner, realtà industriali e di ricerca di eccellenza nel panorama italiano della bioeconomia, quali Enea, Agrinewtech, CNR, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Filarete Servizi, Matrìca e Università degli studi di Perugia) è stato avviato ufficialmente all’inizio del 2014 e, con una durata di tre anni, si pone l’obiettivo di sviluppare una bioraffineria di terza generazione integrata nel territorio che, partendo dall’identificazione e dallo studio di aridocolture non concorrenziali al settore alimentare e rispettose della biodiversità locale, metta a punto processi tecnologici a basso impatto ambientale per ottenere, attraverso un approccio a cascata nell’uso della biomassa, prodotti ad alto valore aggiunto.
Fondato da Novamont insieme a Versalis, Biochemtex e Federchimica, il Cluster Spring - che sarà presentato ufficialmente il prossimo 14 maggio a Milano - raggruppa oltre 100 soggetti provenienti da tutto il territorio nazionale, tra cui grandi industrie, PMI, associazioni, università, centri di ricerca, fondazioni e poli di innovazione regionale. Lo scopo è quello di favorire lo sviluppo delle bioindustrie attraverso un approccio olistico all’innovazione, per rilanciare la chimica italiana sotto il segno della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, stimolando la ricerca e gli investimenti in nuove tecnologie. “Una forte collaborazione multidisciplinare è fondamentale affinché le bioraffinerie di terza generazione si affermino come nuovo modello di sviluppo sistemico basato sull’utilizzo efficiente delle risorse, su innovazioni all’avanguardia e a basso impatto, sulla ricerca e sulla sostenibilità, con l’obiettivo di favorire la crescita dei territori all’insegna della sostenibilità ambientale e di creare una massa critica e una posizione di leadership del nostro Paese nel settore della bioeconomia. Il pieno avvio delle attività del Cluster costituisce un’occasione unica per consolidare la collaborazione tra mondo industriale e della ricerca nella progettazione e nello sviluppo di bioraffinerie integrate e di prodotti da fonti rinnovabili, attraverso progetti di ricerca e sviluppo il cui livello di innovazione è evidente anche nelle modalità con cui il Miur li ha inizialmente promossi e poi selezionati”, ha commentato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.