Un modello di economia circolare
Si apre oggi, 2 dicembre, la conferenza internazionale di European Bioplastics, l’associazione europea dell’industria delle bioplastiche. I principali player del settore si incontrano a Bruxelles per discutere di come il settore dei biopolimeri possa contribuire a fare dell’Europa e dei suoi stati membri un modello di economia circolare basato sull’efficienza delle risorse.
“Bioplastics - Driving a Resource Efficient Europe” è infatti il titolo di questa nona edizione, aperta dall’intervento di Helmut Maurer della direzione generale Ambiente della Commissione Europea, incentrato proprio sul ruolo delle bioplastiche nella creazione di un’economia circolare. Segue la relazione di Axel Singhofen di Greens/European Free Alliance, all’interno della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che approfondisce il tema della legislazione UE volta alla riduzione dei tradizionali sacchetti in plastica.
Tra gli oltre 30 esperti che si alterneranno sul palco della conferenza, Stefano Facco, new business development manager di Novamont, illustrerà come le bioraffinerie integrate nelle aree locali permettano di realizzare un’economia circolare in cui agricoltura, territorio, ricerca e industria collaborano per dar vita a nuovi prodotti sostenibili, generare occupazione e alimentare nuova competitività.
Un esempio concreto di questo nuovo modello è rappresentato da Matrìca, la joint-venture paritetica tra Novamont e Versalis nata per riconvertire il petrolchimico di Porto Torres, in Sardegna, in una bioraffineria con filiera agricola integrata.
Attraverso una tecnologia proprietaria, tutta italiana e che non utilizza ozono nella reazione di scissione ossidativa dell’olio vegetale, Matrìca produce intermedi noti come l’acido azelaico e l’acido pelargonico, nonché nuovi prodotti proprietari, attraverso un processo sicuro e a basso impatto ambientale.
L’acido azelaico, oltre a prestarsi a una vasta gamma di utilizzi, rappresenta la base del Mater-Bi di terza generazione, caratterizzato da un maggior contenuto di risorse rinnovabili, basse emissioni di gas serra “cradle to grave” e migliorate performance: un ulteriore importante risultato ottenuto grazie all’innovazione continua di Novamont.
Il 2014 ha visto l’avvio dei primi tre impianti flagship di Matrìca, realizzati con un investimento di circa 180 milioni di euro, per una capacità complessiva di circa 70 mila tonnellate all’anno: l’impianto di trasformazione di oli vegetali in monomeri e intermedi; l’impianto additivi per gomme e polimeri, integrato a valle del primo e dedicato alla produzione di oli estensori; l’impianto di esterificazione, flessibile e indipendente, destinato alla produzione di specialty per diversi settori applicativi.
Un’attenzione particolare sarà dedicata proprio ai prodotti che nascono dall’innovativa integrazione tra agricoltura e industria, in grado di coniugare rinnovabilità, biodegradabilità e basso impatto ambientale. Tra questi non vi sono soltanto bioplastiche ma anche biolubrificanti, prodotti per la cura della casa e della persona, fitosanitari, additivi per l’industria della gomma e della plastica e fragranze alimentari.