Anche nell'oceano Atlantico - come nel Pacifico – si è formata una discarica galleggiante, in cui purtroppo la plastica sembra essere protagonista. La notizia è stata resa nota durante l'Ocean Science Meeting 2010 (22-26 febbraio), organizzato dall'American Geophysical Union. L'agglomerato di rifiuti si trova nelle vicinanze del Mar dei Sargassi, dove, tra il 1986 e il 2008, nel corso di 6.000 interventi con particolari reti da pesca, sono stati raccolti circa 64.000 pezzi di plastica che misurano meno di 1 centimetro e dal peso inferiore a 0,15 grammi. A differenza dell'isola di rifiuti formatasi nel Pacifico negli anni Cinquanta (che raggiunge i 15.000.000 di chilometri quadrati), di questa nuova discarica oceanica non sono ancora chiare le dimensioni. Entrambe, tuttavia, sono formate principalmente da monofilamenti di materie plastiche e da fibre polimeriche che affondano dalla superficie sino a circa 10 metri di profondità. La plastica - come risaputo - oltre a causare danni diretti per ingestione alla fauna marina, frammentandosi viene ingerita da moltissimi organismi filtratori. Pericolosi composti, come per esempio i policlorobifenili, possono entrare così nella catena alimentare e da qui raggiungere l'uomo. Per contro, una buona notizia è che nel Mediterraneo la presenza della plastica sembra essere diminuita in questi anni. Attualmente l'unico modo per ridurre le discariche oceaniche, segnalano gli esperti, è quello di aumentare il riutilizzo e il riciclo.