Ha suscitato scalpore, oltre alla secca reazione negativa del neo-sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e dell'Ente Gondola, la proposta del costruttore navale di Brindisi Giuseppe Gioia di realizzare un prototipo di gondola in materiale composito (vetroresina arricchito con gelcoat). Il no trova sostegno nella tutela della tradizione e della tipicità dell'imbarcazione che nell'immaginario collettivo è il simbolo della città nel mondo, come recita d'altronde il regolamento comunale che vieta le imbarcazioni in plastica. Secondo gli amanti del remo e della laguna si tratterebbe infatti di un vero insulto alla tradizione di una delle barche più famose al mondo, fatta di storia, arte e manualità. Perché ogni gondola - barca perfetta e asimmetrica di 11 metri fatta per essere vogata da un solo gondoliere - è un esemplare a sé, realizzato con otto diversi tipi di legno e stagionatura perfetta. Tuttavia, la provocazione della gondola in plastica fornisce l'occasione per una riconsiderazione del trasporto su acqua in laguna. L'imprenditore brindisino si ripropone di presentare la sua idea ai privati (anche fuori dal comune di Venezia), che potrebbero invece apprezzarne i costi contenuti e la quasi assente manutenzione.