Come reazione alla netta diminuzione dei prezzi del petrolio greggio e del benzene, quelli dello stirene hanno perso significativamente terreno in Europa. In una settimana, lo stirene si è deprezzato di oltre 145 dollari/ton (118 euro/ton) scendendo 1.195 dollari/ton, mentre dall'inizio di maggio la diminuzione di prezzo è di oltre 219 dollari/ton (171 euro/ton).
Per quanto riguarda il PS, gli acquirenti sanno cominciando ad accettare aumenti di 20-40 euro/ton, mentre altri si stanno accordando per rincari di 20-30 euro/ton. Tutto questo nonostante la domanda complessiva sia ancora poco brillante e i contratti mensili dello stirene vengano chiusi a 5 euro/ton in meno. In ogni caso, questo mese i distributori sembrano in grado di rincarare i prezzi data la persistente ristrettezza di materiale. Essi commentano che le proprie scorte sono estremamente limitate, anche se non riscontrano un grande interesse da parte degli acquirenti. In effetti, questo è il sesto mese consecutivo che i prezzi del PS salgono.
Per il mese venturo, i produttori potrebbero tentare un ulteriore giro di aumenti, sebbene meno consistenti poiché persistono preoccupazioni circa la disponibilità di materiale. Tuttavia, la caduta dei costi a monte potrebbe riflettersi sui prossimi contratti inerenti il monomero dello stirene. Se quelli per giugno dovessero rivelarsi meno redditizi, gli acquirenti di PS potrebbero resistere a ulteriori tentativi di rincaro, sostenuti anche dal letargico mercato di prodotti finali. (ChemOrbis)