Un recente studio commissionato da ECVM (European Council of Vinyl Manufacturers) confuta le affermazioni contenute in un'analisi del ciclo di vita condotta dal PVCfreeBloodBag Project, in base alla quale le sacche ematiche in PVC avrebbero posto notevoli rischi per la salute e, di conseguenza, sarebbero dovute essere sostituite con sacche prive di PVC.
ECVM tiene a sottolineare che i risultati di tale analisi sono in contrapposizione con quanto affermato già nel 2008 dal comitato scientifico della Commissione Europea sui nuovi rischi per la salute, secondo cui "sebbene possa sussistere qualche preoccupazione per i neonati maschi prematuri, per i quali un'esposizione al di-2-etilesilftalato (DEHP) potrebbe essere temporaneamente superiore alla norma, provocando una tossicità riproduttiva sperimentata su studi animali, non esiste alcuna prova scientifica che l'esposizione al DEHP mediante trattamenti medicali abbia effetti dannosi per la salute umana".
La revisione critica, condotta dal professor Adisa Azapagic della Manchester University, dimostra che l'analisi di PVCfreeBloodBag non è conforme ad alcuna metodologia scientifica di base e che i risultati ottenuto sono fuorvianti e altamente opinabili.
ECVM richiama, pertanto, a una certa cautela nella divulgazione di informazioni allarmistiche, e non comprovate scientificamente, riguardanti la sicurezza delle sacche ematiche in PVC. Questo polimero, infatti, viene utilizzato da oltre 50 anni e, a oggi, è l'unico materiale plastico adatto per la produzione di tali dispositivi medicali nel rispetto dei più elevati standard qualitativi a tutela della salute dei pazienti.