Sebbene la flessione generale del 2% nelle vendite taiwanesi, per un valore di circa 630 milioni di dollari, sia considerata accettabile dagli operatori del settore, risulta significativo il fatto che nel 2011 l'export di macchine era cresciuto più del 14%. Ancora più evidente la caduta in comparti merceologici come lo stampaggio a iniezione, dove le vendite sono diminuite del 17%.
Indicativamente, solo le aziende che fanno parte dell'associazione taiwanese dei costruttori di macchine per materie plastiche e gomma producono annualmente circa 15000 macchine a iniezione, quantitativo cinque volte il totale venduto negli Stati Uniti e maggiore anche delle 12500 unità prodotte dalle aziende giapponesi. Circa l'80% della produzione è destinato ai mercati esteri. Merita attenzione anche il dato relativo all'andamento degli acquisti da parte di alcuni paesi come Cina (-7,5%), Vietnam (-18%), India (-40%).
In altri paesi le forniture taiwanesi sono in crescita come, per esempio, in Tailandia (+48%) e in Indonesia (+4,5%). Occorre tener presente che per ciò che riguarda il mercato tailandese, il picco delle vendite potrebbe essere stato causato dalla necessità di rimpiazzare il parco macchine di molte aziende locali, gravemente danneggiato durante le inondazioni dell'ultimo anno. Secondo le opinioni dei rappresentanti dell'associazione taiwanese dei costruttori di macchine, il calo riscontrato nelle vendite dei propri membri è da considerarsi fisiologico causa la crisi mondiale che sta interessando tutta l'economia. Sempre secondo l'associazione, risulta necessario intensificare la penetrazione nei mercati emergenti di Medio Oriente, Africa e Sud Est Asiatico.