Il governo russo ha abbandonato l'intenzione, precedentemente annunciata, di vietare l'utilizzo di bottiglie in PET per l'imbottigliamento della birra.
L'agenzia federale non ha trovato prove reali sulla dannosità del PET per la salute umana. Tale veto è stato forse il provvedimento più controverso contenuto nella bozza di documento sulle norme tecniche in materia di sicurezza delle bevande alcoliche destinato alle dogane di Russia, Bielorussia e Kazakistan.
La proposta ha suscitato le proteste di gran parte dei produttori di birra, i quali imbottigliano circa metà del loro prodotto in bottiglie in materiale plastico, così come dei produttori e distributori di materie prime.
Secondo i dati di una ricerca condotta da Ernst & Young, l'industria birraia russa consuma circa il 30% di tutto il PET prodotto nel paese. Il bando avrebbe pertanto avuto un pesante impatto negativo non solo sull'industria locale della birra, con un conseguente calo della produzione del 20% (708 milioni di decalitri), ma anche sull'industria petrolchimica russa.