Secondo i dati recentemente diffusi da SPI (l'Associazione dell'industria delle materie plastiche statunitense), il settore ha registrato un'importante inversione di tendenza sul fronte dell'occupazione, che era stabile dal 1999, incrementando il numero di operatori di circa 9000 unità (+1% nel 2011 rispetto al 2010) per un totale di 885 mila lavoratori nel 2012. La California detiene il primato con circa 75 mila addetti, seguita da Ohio, Texas, Michigan e Illinois. La classifica degli stati dove invece è maggiore la concentrazione di lavoratori che operano nel campo delle materie plastiche vede al primo posto l'Indiana, dove la proporzione è di 15 addetti ogni 1000 lavoratori. Seguono Michigan, Ohio, Wisconsin e Sud Carolina.
Sul fronte delle esportazioni, SPI ha rilevato una crescita nel valore dei prodotti in plastica esportati dell'11% (più di 380 miliardi di dollari nel 2011). I paesi che fra il 2010 e il 2011 hanno incrementato più velocemente di altri i propri acquisti dagli Stati Uniti sono Venezuela, Singapore, Nigeria, Russia e Vietnam, ciascuno dei quali ha aumentato la propria quota di importazioni circa del 25%. Nel 2011 i cinque paesi principali destinatari dell'export americano sono stati Messico, Canada, Cina, Belgio e Brasile, rappresentando circa il 62% del totale esportato. Possibili nuove destinazioni in crescita potrebbero essere Corea del Sud, Colombia, Panama e Russia, in seguito a recenti accordi economici tra le parti. Per quanto riguarda invece le importazioni, i primi cinque paesi fornitori degli Stati Uniti nel 2011 sono stati Canada, Cina, Messico, Germania e Giappone, coprendo circa il 74% delle importazioni totali settoriali.