Le linee di estrusione rappresentano sempre più uno dei "pilastri" su cui si basano le esportazioni italiane di macchine per materie plastiche e gomma, con una quota considerevole sul totale (negli ultimi cinque anni costantemente al di sopra dei 10 punti percentuali) e una progressione altrettanto stabilmente positiva.
L'analisi delle vendite all'estero di tale tipo di macchine nei primi nove mesi del 2012, in confronto allo stesso periodo del 2011 (limitatamente ai sei mercati verso cui è stata destinata una quota superiore al 5% del totale), mostra la Francia al primo posto, che, con un valore di 20,7 milioni di euro, rappresenta l'8,9% del totale, in crescita del 72,7%. Seguono Germania (18,8 milioni di euro, 8,1% del totale, +22,8% di crescita), Russia (18,1 milioni, 7,8%, +50,1%), Cina (17,5 milioni, 7,5%, +45,2%), Turchia (13,1 milioni, 5,6%, -17,3%) e Polonia (12,2 milioni, 5,3%, -8,5%).
Al di sotto della soglia del 5%, ma con un valore delle esportazioni compreso tra 5 e 10 milioni di euro, il podio vede al primo posto il Messico (8,7 milioni di euro, 3,7% del totale, +41,9% di crescita), al secondo il Sudafrica (6,8 milioni, 2,9%, + 34,3%) e al terzo Israele (5,2 milioni, 2,2%, +65,8%).