Sono stati presentati il 30 gennaio a Novara i risultati del progetto di ricerca quadriennale ReBioFoam finalizzato allo sviluppo di un innovativo biopolimero, riciclabile e compostabile, per la produzione di imballaggi espansi protettivi in alternativa ai tradizionali materiali utilizzati a questo scopo. Il progetto, finanziato nell'ambito del 7° Programma Quadro dell'Unione Europea, ha visto la partecipazione di dieci partner coordinati da Novamont, una delle tre aziende italiane coinvolte, insieme a FEN e Chemtex.
Il materiale di partenza è un biopolimero di origine amidacea ottenibile da biomasse non concorrenti con l'uso alimentare. I granuli prodotti per estrusione, dopo avere aggiunto additivi a base biologica e biodegradabili, possono essere espansi e stampati mediante un processo che utilizza le microonde come fonte di energia e l'acqua contenuta all'interno del materiale come agente espandente. La fattibilità del processo è stata dimostrata su scala semi-industriale con un impianto pilota automatizzato, in grado di produrre un distanziatore per proteggere l'oblò delle lavatrici con una densità di 40-45 kg a metro cubo. Parallelamente, è stato sviluppato e testato anche una protezione modulare per gli spigoli di elettrodomestici, apparecchiature elettroniche ecc.
Il materiale è risultato biodegradabile in condizioni di compostaggio domestico, secondo le norme UNI 11355:2010, disintegrandosi anche a bassa temperatura. I risultati dell'analisi del ciclo di vita hanno dimostrato che il nuovo tipo di imballaggio offrirebbe notevoli vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e di utilizzo di fonti non rinnovabili. Inoltre, potrebbe essere sottratto alle discariche e agli schemi convenzionali di riciclaggio dei polimeri, venendo conferito nei sistemi di riciclaggio organico già esistenti.