Vengono interpretati con ottimismo da BPF (British Plastics Federation) i risultati dell'ultima indagine congiunturale semestrale condotta tra i propri aderenti (aziende dell'intera filiera delle materie plastiche). Il 55%, infatti, prevede per il 2013 un incremento delle vendite sul mercato interno. Per BPF il clima sarebbe in effetti meno ottimistico rispetto all'indagine di sei mesi fa, quando il 71% del campione si attendeva una progressione del fatturato domestico, ma ciò viene collegato al fatto che allora erano imminenti le Olimpiadi di Londra. Un terzo circa degli intervistati si aspetta stabilità, mentre il 15% paventa, invece, una contrazione delle vendite. Tra gli ottimisti, il 20% ritiene che potrebbe verificarsi un miglioramento tra il 2 e il 5%, il 18% tra il 6 e il 10% e il 14% si aspetta addirittura un incremento dell'11-20%. I settori con le migliori prospettive sono quelli della produzione di tubi, di polimeri/masterbatch/compound/additivi e il comparto del riciclaggio.
Quanto all'export, il 32% del campione intravede una progressione, il 34% nessun cambiamento e il 6% un calo (la rimanente quota non realizza vendite all'estero). Relativamente ai profitti, il 45% ritiene che non vi saranno variazioni, il 36% ipotizza un miglioramento e il 19% teme una diminuzione; quest'ultima percentuale risulta più alta rispetto al 7% rilevato sei mesi fa, principalmente a causa del peggioramento del cambio euro/sterlina, del crescente costo delle materie prime e dell'energia e della concorrenza dei paesi asiatici. Non vengono invece rilevate particolari problematiche nell'ottenimento del credito bancario.
Circa un terzo degli intervistati ha in programma di aumentare la forza lavoro mentre la metà non prevede variazioni. Il 31 e il 48% prevede invece di effettuare investimenti rispettivamente "significativi" e "moderati".