I risultati dell'ultima indagine congiunturale effettuata dalla British Plastic Federation tra i propri aderenti (aziende dell'intera filiera delle materie plastiche) confermano un ottimismo crescente fra gli intervistati circa i prossimi sviluppi del mercato interno. Su un totale di 96 aziende interpellate, più di due terzi, infatti, si aspettano una crescita del proprio fatturato nei prossimi 12 mesi, numero in crescita rispetto alle opinioni degli ottimisti rilevate a gennaio, quando rappresentavano circa il 55% degli intervistati. Inoltre, il 41% prospetta una maggior redditività delle proprie attività, anche in questo caso in aumento rispetto alla percentuale rilevata a gennaio (36%).
Le ragioni di tale ottimismo risiedono, a detta degli intervistati, nel minor costo delle materie prime, nella revisione della spesa, nella maggiore efficienza e nella riduzione degli  scarti nei processi produttivi. Tra i più fiduciosi rientrano i costruttori di impianti e macchinari. Opinioni positive si rilevano anche sulla produttività, confrontando l'indagine 2013 con i dati del 2007. Circa il 56% degli interpellati, distributori di polimeri e riciclatori in testa, ha riscontrato un aumento che si aggira intorno al 5%. Quanto alla forza lavoro, il 28% delle aziende prevede di incrementare il proprio organico entro la fine dell'anno, mentre il 51% non ipotizza cambiamenti.
L'indagine ha toccato anche temi di natura più generale, che però potrebbero avere un impatto, sebbene indiretto, sul mercato delle materie plastiche inglese. Riguardo l'ipotesi di indipendenza della Scozia, solo il 2% risulterebbe favorevole a questo esito, mentre il 54% risulta propenso a lasciare le cose come stanno. Il 61% degli intervistati ritiene inoltre che il Regno Unito debba restare fra le nazioni facenti parte dell'Unione Europea, mentre l'11% sarebbe favorevole a uscirne. Il 74% degli inglesi, infine, desidera fortemente continuare a utilizzare la propria moneta interna, invece che passare all'euro.