La riforma della legge dell'Unione Europea sul Sistema di Preferenze Generalizzate (SPG), che entrerà in vigore il 1° gennaio 2014, porterà a un aumento dei dazi doganali di alcuni paesi esclusi dall'elenco di quelli in via di sviluppo perché classificati come stati con redditi medio-alti. Di conseguenza alcuni dei maggiori esportatori di polimeri verso il mercato europeo, compresi Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Oman, Brasile, Iran, Malaysia, Russia, Azerbaijan e Venezuela, nel 2014 saranno soggetti a un dazio del 6,5%, invece che del 3% o esserne esenti. Tuttavia, altri paesi come India, Indonesia, Tailandia, Vietnam e Pakistan, continueranno a essere considerati in via di sviluppo e, quindi, soggetti a un dazio del 3%. Anche i paesi che hanno in essere Trattati di Libero Scambio (TLC) con la UE, quali Messico, Egitto e Sudafrica, nel 2014 continueranno a essere esenti dai dazi, perché considerati ancora in via di sviluppo.
Guardando le statistiche del 2012 relative al nostro Paese, il 12% delle importazioni di polimeri in Italia proviene da paesi che non saranno più considerati in via di sviluppo, con l'Arabia Saudita che detiene la quota di mercato maggiore, pari all'8%. Il mercato europeo dipende per lo più dalle importazioni di LLDPE, data la capacità produttiva relativamente ridotta di questo materiale. Sempre nel 2012, i paesi non coinvolti dalla riforma della legge sull'SPG hanno rappresentato il 33% delle importazioni complessive di polimeri, mentre l'Arabia Saudita aveva una quota del 22%. L'HDPE è stato il secondo polimero importato in Italia da tali paesi, con quasi il 23% del totale nel 2012, seguito dal PP omopolimero, proveniente per il 20% dai paesi non compresi nella riforma dell'SPG, mentre la quota maggiore, pari al 19%, proveniva dall'Arabia Saudita.
Queste novità avranno un impatto diretto anche sul vicino mercato della Turchia, a causa dell'unione doganale esistente con l'UE. Anche se non c'è stato ancora alcun annuncio ufficiale, è probabile che il rialzo dei dazi doganali riguarderà anche i paesi in via di sviluppo. Tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012, la Turchia aveva già aumentato i dazi doganali per tutti i paesi in via di sviluppo su PP omopolimero, LDPE e HDPE. Di conseguenza questa nuova revisione colpirà principalmente le importazioni dei restanti prodotti, quali PVC, PP copolimero, LLDPE, PS, PET e ABS, da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Oman, Brasile, Iran, Malaysia, Azerbaijan e Russia. Anche il Messico dovrebbe essere soggetto a un rialzo al 6,5% del dazio, sebbene continuerà a essere esente da dazio nella UE, grazie al TLC. Come in Europa, anche in Turchia i paesi in via di sviluppo come India, Indonesia, Tailandia, Vietnam e Pakistan continueranno a essere soggetti al dazio del 3% per le importazioni di PP copolimero, LLDPE, PS, PET e ABS.
In Turchia le importazioni di LLDPE dai paesi esclusi dall'elenco di quelli emergenti rappresentano il 71% di quelle complessive nei primi dieci mesi del 2013, il che significa che, nel 2014, quasi tre quarti del mercato di tale polimero potrebbe subire un aumento dei dazi doganali. Nel caso del PVC, Messico e Iran dovrebbero essere soggetti a questa revisione, perché sono stati i maggiori fornitori alternativi con un dazio del 3%. Anche il 25% di PP copolimero importato in Turchia nei primi dieci mesi del 2013 proveniva dai paesi esclusi dall'elenco, per cui quasi un quarto del mercato di tale polimero sarà colpito dal rialzo. Il PS, invece, non dovrebbe risentire in modo particolare di questi sviluppi, poiché i maggiori fornitori extraeuropei sono per lo più India, Tailandia, Vietnam e Pakistan, ancora inclusi tra i paesi in via di sviluppo.