La nuova serie di compatibilizzanti Entira EP di DuPont è stata studiata per consentire un riciclo più efficiente delle miscele di polimeri intrinsecamente incompatibili e difficili da separare. I primi tipi commercializzati sono copolimeri di etilene, ottimizzati per la miscelazione con scarti di polipropilene (PP) e polietilene (PE). L’azienda ha allo studio anche nuove formulazioni di compatibilizzanti per altre miscele, fra cui PE e poliammidi (PA) o PE ed etilenevinilalcol (EVOH), di norma utilizzate come resine barriera in pellicole per imballaggi, bottiglie o contenitori rigidi a base di poliolefine, e quindi reperibili in grandi quantità in tutto il mondo.
Un’altra area d’interesse riguarda le miscele di PE-PET con PE come matrice dominante, tipiche dell’industria delle bevande. Fine ultimo di questi compatibilizzanti è aumentare l’efficienza del riciclo industriale delle materie plastiche.
Aggiungendo Entira EP ai polimeri rimacinati lavorati in un estrusore bivite o monovite ad alta efficienza, i granulati prodotti acquisiscono eccellenti proprietà meccaniche e di lavorazione, che consentono di soddisfare i requisiti più rigorosi e di operare anche con i gradi di contaminazione più elevati. La stessa rigranulazione/compoundazione è più economica, in quanto Entira EP permette di ridurre drasticamente la necessità di pulire i filtri. In base alla formulazione di compatibilizzante selezionata, i materiali ricompoundati possono raggiungere quasi la stessa resistenza alle basse temperature del costituente principale della miscela. Dotati di eccellenti proprietà di lavorazione, i rigranulati risultano idonei per lo stampaggio a iniezione, l’estrusione o il soffiaggio e vengono comunemente utilizzati in miscela con materiali vergini o come nucleo/strato centrale in nuovi prodotti. In determinate condizioni, possono persino essere lavorati direttamente.
I rifiuti misti PP-PE provengono principalmente da articoli di packaging, come i tappi a vite in PP con inserti di tenuta in PE espanso.
I prodotti risultanti dalla miscelazione e dalla contestuale lavorazione di materie plastiche incompatibili in un estrusore consistono sempre in una fase continua (matrice), formata dalla sostanza presente in quantità maggiore, e in un costituente minore che si disperde nella matrice stessa. Poiché l’adesione tra la matrice e il costituente minore è scarsa, eventuali crepe possono rapidamente diffondersi lungo le interfacce con conseguente riduzione delle proprietà meccaniche.
Le nuove formulazioni Entira EP, specifiche per PE-PP a base di copolimeri di etilene, presentano elevata compatibilità - e quindi adesione - a una o a entrambe le poliolefine. Anche alle basse concentrazioni (4% circa), i nuovi compatibilizzanti dimostrano elevata efficienza creando un forte legame tra matrice e materiale disperso.
I risultati migliori si ottengono con formulazioni avanzate che presentano buona compatibilità con PE o con PP. In questo caso, eventuali crepe si diffondono attraverso sia il PE che il PP anziché lungo le interfacce, aumentando così la robustezza e l’allungamento a rottura dei materiali ricompoundati e, in particolare, la loro resistenza all’urto alle basse temperature fino a soddisfare anche i requisiti più stringenti.