Tengono le esportazioni di macchine italiane per materie plastiche e gomma nel primo semestre 2014. È questo, in estrema sintesi, il dato rilevante che emerge dal confronto con lo stesso periodo del 2013 in base all’elaborazione di Assocomaplast (l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 160 costruttori) dei dati Istat inerenti al commercio estero nel primo semestre del 2014.

Più nel dettaglio, allargando il confronto anche ai mesi precedenti, si riscontra un progressivo incremento delle importazioni, che chiudono la prima metà d’anno mettendo a segno un +8% tondo. Si può forse supporre, o meglio, auspicare che tale buon andamento possa essere anche il risultato delle (pur limitate) misure a sostegno delle imprese messe in campo dal Governo, quale la cosiddetta “nuova Sabatini” che, in base a quanto reso noto a inizio settembre dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel periodo da aprile ad agosto ha portato le PMI ha richiedere circa 1,9 miliardi di euro di finanziamenti per l’acquisto di beni strumentali.

Al contrario, le esportazioni, pur rimanendo in territorio ampiamente positivo, rallentano leggermente, se si mette a confronto il +6,4% di giugno 2014 con i risultati dei mesi precedenti (+8,6% a maggio, +8,3% ad aprile e +8,9% a marzo).

Osservando i numeri più consistenti, tra le principali tipologie di macchinari si nota, in particolare, l’aumento nell’ordine dei venti punti percentuali delle importazioni di stampatrici flessografiche e macchine a iniezione. Nella stessa ottica, all’export si rileva il +6% degli estrusori (che pesano per oltre l’11% sul totale) e i buoni esiti per soffiatrici (+16%) e stampatrici flessografiche, che continuano a rappresentare una quota di tutto rispetto anche sull’export settoriale italiano. Infine, una menzione la meritano anche gli stampi, che costituiscono la fetta principale delle vendite oltreconfine e che spesso contribuiscono a sostenerle: ben 95 milioni di euro derivano da quelli diretti verso la Germania.

La graduatoria dei quadranti geografici di sbocco delle vendite complessive di settore all’estero non mostra scostamenti significativi rispetto al primo semestre del 2013:

- Europa (60% del totale, con l’UE che rappresenta il 47%): +4,6%;

- America (18% del totale): +3,7%, in funzione della sensibile ripresa delle forniture ai paesi del Nafta (Canada, Stati Uniti, Messico), che ha ampiamente attutito la frenata del Sud America, condizionata dalle minori vendite in Brasile;

- Asia (17%): +24,7%, dove l’ago della bilancia resta la Cina, seppure bene hanno fatto anche le esportazioni verso India e Indonesia; in ambito asiatico viene considerato anche il Medio Oriente, dove si rileva la prestazione positiva dell’export verso l’Arabia Saudita;

- Africa (circa 5%); dopo una fase di relativa espansione, si assiste a un rallentamento, dovuto in particolare alla frenata delle forniture ai mercati dell’area sub sahariana.