Secondo i dati diffusi da SPI (Society of the Plastics Industry), la produzione statunitense di macchine per la trasformazione primaria (stampaggio a iniezione, estrusione, soffiaggio, termoformatura) nel secondo trimestre del 2014 ha sfiorato il valore di 300 milioni di dollari, con un incremento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2013 (anche se si è registrata una leggera contrazione dello 0,3% rispetto al primo trimestre dell’anno in corso).

In dettaglio, le macchine a iniezione hanno messo a segno un +9% e gli estrusori bivite un ben più consistente +63%, mentre quelli monovite, così come le soffiatrici, hanno registrato una flessione del 2%. Le apparecchiature ausiliarie (robot, sistemi di controllo e di trasporto e altre varie tecnologie a valle) hanno marcato un ragguardevole +21% in confronto al secondo trimestre del 2013.

Ottimistiche le attese dei costruttori statunitensi per i prossimi mesi. In base a un’indagine svolta recentemente dalla stessa SPI, il 90% del campione interpellato si aspetta che il giro di affari si possa mantenere stabile e anche migliorare nel terzo trimestre, mentre l’88% degli intervistati ritiene che il clima positivo si estenderà ai prossimi 12 mesi. Stati Uniti e Canada dovrebbero fare da traino alla domanda di macchine, mentre Messico e Sud America in generale potrebbero mostrare qualche segnale di cedimento. Europa e Asia dovrebbero continuare con un trend positivo. Quanto alle applicazioni, bene i settori automobilistico e medicale, stabili gli altri segmenti.

La crescita delle vendite di macchine per materie plastiche rispecchia il buon andamento dell’industria manifatturiera statunitense nel suo complesso che, nel periodo aprile-giugno 2014, ha registrato una progressione del 13% degli investimenti in tecnologie produttive.