Molte città degli Stati Uniti avevano già proibito l’uso di sacchetti in plastica monouso, ma per la prima volta un divieto di questo tipo è stato inserito in una legge statale. È successo in California, dove il governatore Jerry Brown ha firmato il primo divieto che bandisce tali sacchetti in tutto lo stato.
Dalla data di entrata in vigore della legge, il primo luglio 2015, i sacchetti di plastica monouso saranno proibiti e nei negozi di alimentari i californiani dovranno pagare 10 centesimi per ogni sacchetto riutilizzabile in plastica o in carta riciclata. Secondo la legge, rientrano in tale categoria i sacchetti che possono essere usati almeno 125 volte e che sono realizzati con almeno il 25% di plastica riciclata.
Il provvedimento, che potrebbe generare un miliardo di entrate dalla vendita di sacchetti e che nel 2016 sarà esteso anche alle farmacie e ai negozi di liquori, ha acceso lo scontro tra i suoi sostenitori e oppositori. Molti proprietari di negozi di alimentari si sono uniti agli ambientalisti nella battaglia che ha portato la California a diventare il primo stato a bandire i sacchetti di plastica, mentre Apba (American progressive bag alliance), uno dei maggiori gruppi di opposizione, ha intenzione di promuovere un referendum sulla questione entro il 2016. Secondo Lee Califf, direttore esecutivo di Apba, la grande maggioranza dei votanti californiani è contraria alla legislazione che proibisce l’uso di sacchetti in plastica e consente agli alimentari di applicare una tassa sugli altri sacchetti.
In ogni caso, da quando la legge è stata approvata, i sostenitori sono ottimisti: Mark Murray, direttore esecutivo di Californians Against Waste, ha dichiarato che se un prodotto è troppo oneroso per la società o per l’ambiente, la California è pronta a eliminarlo.