L’ultima indagine congiunturale svolta dall’associazione IK (Industrievereinigung Kunststoffverpackungen), che raggruppa i produttori tedeschi di imballaggi in plastica, evidenzia un atteggiamento improntato alla massima cautela da parte degli operatori di settore, soprattutto per quanto riguarda le previsioni per l’ultimo trimestre del 2014. Il 40% degli interpellati, infatti, ritiene il clima economico generale ancora discreto, ma le aspettative riguardo il trend del proprio fatturato sono decisamente meno ottimistiche.

All’inizio del 2014 solo il 4% del campione si attendeva una contrazione delle vendite, mentre per il trimestre in corso tale quota è salita al 30% e per la quarta volta consecutiva l’indice di tendenza del fatturato è peggiorato, soprattutto in funzione di una raccolta ordini in frenata (in effetti, sono recentissime anche le elaborazioni del Fondo Monetario Internazionale che hanno rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’economia tedesca).

A dover fronteggiare la difficile situazione sono sia le aziende di dimensioni maggiori e prevalentemente esportatrici, che si trovano a competere a livello globale con un numero crescente di produttori, sia le piccole imprese che servono il mercato interno, attualmente in affanno. Come quelle italiane, anche le aziende tedesche lamentano l’elevato costo dell’energia, che incide in misura significativa sul costo di produzione.