Il 23 ottobre, presso l’istituto tecnico industriale Giulio Natta di Rivoli, in provincia di Torino, si è svolta l’assemblea dell’Associazione Industrie Materie Plastiche dell’Unione Industriale di Torino, che, nella parte pubblica, ha dedicato un convegno alle opportunità offerte alle nuove generazioni dal settore delle materie plastiche. L’evento ha proposto l’ampia analisi effettuata da The European House - Ambrosetti di Milano su tutta le filiera produttiva per conto di una serie di associazioni di categoria e di aziende - M&G Finanziaria, Versalis, Basf Italia, LyondellBasell, Arkema, Artenius, Novamont, Radici Group, Total Petrochemicals & Refining, Assocomaplast, Corepla, Federazione Gomma Plastica-Unionplast, Federchimica-PlasticsEurope Italia - sulla cui base sono stati approfonditi gli scenari e le possibilità di sviluppo del settore materie plastiche a livello internazionale.

La ricerca ha analizzato il settore delle materie plastiche a 360 gradi, evidenziando come le sue grandi potenzialità possono avere ricadute positive anche sull’economia in generale e sull’occupazione dell’intero Paese. Secondo quanto emerso, 100 euro generati nella filiera della plastica si traducono in 238 euro di PIL a livello nazionale e per ogni occupato in più se ne generano altri 2,74.

Il comparto delle materie plastiche risulterebbe strategico e virtuoso anche sul fronte dell’innovazione, degli investimenti in ricerca e sviluppo e della valorizzazione dei rifiuti plastici, ma sarebbe penalizzato da un’opinione pubblica nazionale che lo percepisce in modo negativo, anche in conseguenza di un’informazione non sempre completa e spesso fuorviante. La plastica, infatti, è guardata con sospetto quasi da un italiano su due e tale diffidenza impatta negativamente anche sulla capacità di attrarre i giovani dai percorsi scolastici e universitari dedicati ai polimeri.

Da qui l’esigenza di un’informazione corretta e di azioni di orientamento scolastico e lavorativo rivolte a giovani e famiglie. Sulle “sollecitazioni” della ricerca, quindi, si sono confrontati, con un approccio pragmatico, “attori” industriali, accademici e scolastici. Durante l’incontro è stata lanciata la proposta di costituire una “Rete delle Scuole” che proponga in Italia indirizzi di studio sulle materie plastiche.