Si è chiusa venerdì 30 gennaio 2015 la diciottesima edizione di Interplastica, la fiera moscovita, a cadenza annuale, di riferimento per il settore delle macchine per le materie plastiche.
Nonostante un contesto economico non certo favorevole (il deprezzamento del rublo condiziona pesantemente gli acquisti in euro e dollari; il prezzo del petrolio sotto i 60 dollari al barile ha fatto crollare il PIL russo che proprio su petrolio e gas naturale si basa in larga misura; le sanzioni economiche a causa della crisi ucraina hanno ulteriormente aggravato il quadro poc’anzi descritto), le opinioni raccolte tra gli espositori italiani in fiera non sono state così negative.
Va detto che, a fronte di aspettative certamente molto basse, un discreto afflusso di visitatori ha in parte risollevato le speranze delle aziende presenti in fiera. Fra l’altro, al di là del discorso prettamente quantitativo, anche la qualità è sembrata buona: qualche presenza in meno ma chi è venuto è risultato “interessato”.
In attesa dei dati ufficiali che l’organizzatore Messe Düsseldorf comunicherà nei prossimi giorni, si segnala che, a livello meramente statistico, nei primi nove mesi del 2014, le esportazioni italiane verso la Russia di macchine per materie plastiche e gomma si sono fermate a 75 milioni di euro, contro i 93 dello stesso periodo del 2013 (-20%). Peraltro, si rileva un deciso rallentamento anche nelle forniture della Germania (135 milioni di euro nel gennaio-settembre 2014 e una proiezione di 180 per l’intero anno, contro i 273 del 2013, che corrisponde a un calo del 33%) e della Cina (85 milioni di euro nel gennaio-settembre 2014 e una proiezione di 115 per l’intero anno, contro i 125 del 2013, con un -8%).
Nonostante un contesto economico non certo favorevole (il deprezzamento del rublo condiziona pesantemente gli acquisti in euro e dollari; il prezzo del petrolio sotto i 60 dollari al barile ha fatto crollare il PIL russo che proprio su petrolio e gas naturale si basa in larga misura; le sanzioni economiche a causa della crisi ucraina hanno ulteriormente aggravato il quadro poc’anzi descritto), le opinioni raccolte tra gli espositori italiani in fiera non sono state così negative.
Va detto che, a fronte di aspettative certamente molto basse, un discreto afflusso di visitatori ha in parte risollevato le speranze delle aziende presenti in fiera. Fra l’altro, al di là del discorso prettamente quantitativo, anche la qualità è sembrata buona: qualche presenza in meno ma chi è venuto è risultato “interessato”.
In attesa dei dati ufficiali che l’organizzatore Messe Düsseldorf comunicherà nei prossimi giorni, si segnala che, a livello meramente statistico, nei primi nove mesi del 2014, le esportazioni italiane verso la Russia di macchine per materie plastiche e gomma si sono fermate a 75 milioni di euro, contro i 93 dello stesso periodo del 2013 (-20%). Peraltro, si rileva un deciso rallentamento anche nelle forniture della Germania (135 milioni di euro nel gennaio-settembre 2014 e una proiezione di 180 per l’intero anno, contro i 273 del 2013, che corrisponde a un calo del 33%) e della Cina (85 milioni di euro nel gennaio-settembre 2014 e una proiezione di 115 per l’intero anno, contro i 125 del 2013, con un -8%).