EuMBC (l’associazione che raggruppa i produttori europei di compound e masterbatch) ha avanzato dubbi sulla legalità delle recenti dichiarazioni di forza maggiore, sempre più frequenti. L’affidabilità dell’industria europea produttrice di polimeri continua a sollevare preoccupazioni, visto che, in soli 4 mesi, sono state presentate oltre 40 dichiarazioni di forza maggiore. A causa di questa improvvisa carenza di materiale, le linee di produzione in tutta Europa sono costrette a fermarsi mentre i prezzi della materia prima continuano a salire a livelli record.

Durante la sua assemblea generale a Varsavia il 22 maggio scorso, EuPC (European Plastic Converters) ha dato vita a un’alleanza strategica per la fornitura di polimeri in Europa, al fine di unire gli sforzi per fronteggiare tale ingiustificata situazione. Sembra che, dopo mesi di ridotti prezzi del petrolio, l’industria petrolchimica stia recuperando margini di guadagno fermando uno dopo l’altro vari cracker in Europa. Situazione, questa, che potrebbe mettere a rischio i futuri clienti dei produttori e sollevare questioni sul rispetto delle norme antitrust, inducendo le autorità UE a esaminare più in profondità tali dichiarazione di forza maggiore.

Oltre a fornire informazioni dettagliate sul comparto della plastica, l’alleanza strategica aiuterà i trasformatori attraverso la sua rete di associazioni nazionali e porterà assistenza nella formulazione delle richieste di sospensione di alcuni dazi sulle importazioni, al fine di alleviare la carenza di materiali. Alcune imprese potrebbero non sopravvivere a causa della mancanza di materia prima, una conseguenza della bassa domanda del 2014, e doversi confrontare con la possibilità di bancarotta.

L’alleanza avvierà anche uno studio sull’invecchiamento dei siti di produzione di materie plastiche in Europa, per rendere più trasparenti i loro sviluppi futuri. Alcuni siti hanno ricevuto oltre 11 dichiarazioni di forza maggiore in due anni e la situazione non sta migliorando. L’alleanza sarà a disposizione di tutte le aziende e associazioni europee che necessitano di più informazioni su come rifornire di polimeri i propri clienti nei prossimi 5-10 anni. Verrà inoltre condotta una ricerca per individuare le fonti di approvvigionamento per importare materiale dall’esterno dell’Unione Europea (dove esistono siti di produzione più moderni) e per creare piattaforme di potenziali gruppi di acquirenti (nel rispetto della normativa UE sulla concorrenza).