“Il potere del limite - La sfida ambientale come motore di innovazione sociale” è stato il tema che ha fatto da filo conduttore alla conferenza stampa tenuta da Novamont a Milano il 10 settembre. Nel corso dell’evento l’amministratore delegato, Catia Bastioli, ha presentato la nuova identità visiva della società e del Mater-Bi, la famiglia di prodotti con cui Novamont è diventata uno dei leader mondiali nel settore delle bioplastiche e dei biomateriali, e spiegato come il limite delle risorse ambientali può diventare uno stimolo per concretizzare nuove idee.

Fin dalla sua nascita Novamont ha incoraggiato un nuovo modello di sviluppo sostenibile e ha promosso la transizione da un’economia di prodotto a un’economia di sistema, da un approccio alle risorse di tipo dissipativo a uno conservativo, attraverso l’impiego di fonti rinnovabili per la produzione di bioplastiche destinate ad applicazioni specifiche a basso impatto ambientale. L’obiettivo è quello di sviluppare biomateriali attraverso l’integrazione di chimica e agricoltura. Nata da Montedison nel 1989 come centro di ricerca, oggi Novamont è un agglomerato di aziende quali Matrica, Sincro e Mater Biopolymers.

In questo solco si colloca anche il nuovo logo, disegnato da Lorenzo Marini, che rappresenta un nastro verde-blu che si avvolge su se stesso con un movimento circolare verso l’alto, a simboleggiare il senso della tensione verso l’eccellenza della ricerca e allo stesso tempo il pianeta Terra e la rigenerazione. Un’immagine che vuole sintetizzare l’approccio con cui Novamont sta reinterpretando il tradizionale modello economico di produzione-consumo-smaltimento in un’ottica circolare di filiera con conseguenti benefici per l’ambiente. Capovolto di 90° il nastro diventa la lettera M, iniziale di Mater-Bi, la famiglia di prodotti sviluppati attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura, in grado di fornire soluzioni per specifici problemi ambientali, come nel caso dei rifiuti organici.